Ovodonazione, cos’è? Chi può accedere a questa tecnica?
L’ovodonazione è una tecnica di fecondazione assistita regolata in Italia dalla legge 40 e sue successive modifiche. Una pratica che consiste nella donazione (da parte di una donna fertile) dei propri ovociti ad un’altra donna (ricevente).
Non tutte le donne riescono per età o per malattia a produrre ovociti fecondi, dai 35-36 anni inizia a ridursi la probabilità che gli ovociti prodotti in ogni ciclo siano idonei per permettere la gravidanza. Seppur a livello teorico sia chiaro il concetto, vediamo chi può accedere alla donazione in Italia.
Ovodonazione in Italia, come funziona?
L’ovodonazione è una tecnica di fecondazione assistita definita ‘eterologa’ perché gli ovuli provengono dall’esterno alla coppia richiedente. Questo tipo di fecondazione è possibile in Italia dall’aprile 2014, relativamente da pochi, pochissimi anni, in seguito ad una sentenza della Corte Costituzionale che ha di fatto abrogato il limite contenuto nella Legge 40/2004 che vietava la possibilità di rivolgersi ad un donatore esterno alla coppia.
Tuttavia permangono delle restrizioni, può accedere alla donazione chi rientra nei seguenti casi:
- menopausa chirugica (con asportazione delle ovaie).
- Altre cause iatrogene (come la chemio-radioterapia).
- Menopausa precoce/esaurimento della funzione ovarica.
- Scarsa qualità della riserva ovarica della donna che non permette il concepimento o il proseguo dell’adeguato sviluppo dell’embrione.
- Assenza congenita delle ovaie (es. Sindrome di Turner).
- Altre condizioni che compromettono la capacità riproduttiva della donna.
- Laddove esista il rischio di trasmettere al bambino una malattia genetica di cui la donna è portatrice.
- Ripetuti fallimenti di altre tecniche di fecondazione assistita omologa.
- Ripetuto mancato attecchimento embrionale, ovvero in presenza di una poliabortività sine causa.
Come si evince dall’elenco, si accede all’ovodonazione quando non ci sono altre ‘soluzioni’ che permettono lo stato di gravidanza.
Ad oggi, possono accedervi solamente le coppie di sesso diverso, coniugi o conviventi con più di 18 anni. Non esiste un riferimento anagrafico che impedisca alle donne con un’età più avanzata di accedere alla tecnica, tuttavia resta vietata alle coppie omosessuali e alle donne molto anziane.