Omicron, perché una variante più contagiosa può fare più morti
Osservata per la prima volta nel novembre scorso in Botswana e nella provincia di Gauteng, nel nord-est del Sudafrica, la variante Omicron del coronavirus è associata al drammatico aumento dei casi in Africa meridionale a causa della sua maggiore contagiosità.
Sebbene non sia stata ancora fornita la prova definitiva della maggiore trasmissibilità di questa nuova variante, molti indizi convergono su questa ipotesi.
Contagiosità, fattore chiave nella pericolosità del virus
Una delle prime preoccupazioni è se questa nuova variante sia più letale rispetto ai suoi predecessori, cioè se provochi casi più gravi di Covid-19 e un maggior numero di decessi.
Come per la prima variante nota di SARS-CoV-2, la variante Alfa, rilevata per la prima volta nel settembre 2020 in Inghilterra, molti titoli di stampa hanno espresso preoccupazione sulla mortalità di questa nuova variante. Eppure, contrariamente a quanto si pensi un virus più contagioso può fare molti più danni di un virus più mortale.
Immaginiamo un’ipotetica mutazione di SARS-CoV-2:
- se questa avesse un tasso di mortalità del 50% superiore a quello osservato per il SARS-CoV-2 “iniziale”, a parità di circolazione virale, anche il numero di decessi aumenterebbe logicamente del 50%. Ma questo aumento sarebbe costante nel tempo;
- una maggiore contagiosità, invece, avrebbe effetti più gravi, perché non si tratta di un aumento singolo ma multiplo. Infatti, ogni persona infetta infetterebbe a sua volta più persone. Con, ad esempio, un tempo di generazione (cioè il tempo di contagio di una persona dopo essere stata esposta al virus) di cinque giorni di media, in trenta giorni, la contagiosità si applicherà almeno sei volte (30/5 = 6): con sei ‘generazioni’ di contaminazioni, ci sarebbe quindi un aumento di sei volte del 50% nei nuovi casi. Questa è una crescita esponenziale.
Per illustrare questo ragionamento, l’epidemiologo britannico Adam Kucharski ha condiviso su Twitter l’esempio di una situazione iniziale di 10mila casi di Covid-19:
- con un tasso di mortalità dello 0,8% e un tasso di riproduzione del virus dell’1,1&, il “solito” coronavirus causerebbe, dopo trenta giorni di diffusione libera, 129 morti;
- aumentando il tasso di mortalità del 50%, il bilancio delle vittime sarebbe 193 dopo lo stesso periodo;
- aumentando la contagiosità del 50%, il numero di casi crescerebbe molto più velocemente e causerebbe 978 morti.
Ecco perché bisogna tenere l’attenzione alta su Omicron.
Fonte: Le Monde.