Nuova variante di coronavirus, proviene dalla Spagna
È durante l’estate che si è diffusa la nuova variante di Coronavirus in Europa proveniente dai lavoratori agricoli spagnoli: oggi rappresenta la maggior parte dei casi diffusi di Covid-19 in diversi paesi e il 60% in Irlanda.
Diffusione della nuova variante di Coronavirus in Europa: lo studio
La scoperta sulla diffusione in Europa della variante di Coronavirus è stata posta da un team internazionale di ricercatori che hanno ‘osservato’ il virus nel suo andamento nel tempo con le sue mutazioni genetiche.
Ciò che viene spiegato nel lavoro pubblicato dai ricercatori è che il virus mutato si è diffuso in Europa tramite coloro che sono tornati in Spagna dalle vacanze svolgendo un ruolo cruciale nella trasmissione.
La diffusione del virus poteva essere ridotta tramite un attività di screening negli aeroporti?
A rispondere è la genetista Emma Hodcroft presso l’Università di Basilea e responsabile, autrice dello studio.
“Dalla diffusione di 20A.EU1, sembra chiaro che le misure di prevenzione per contrastare il virus in atto spesso non erano sufficienti per fermare la trasmissione nel futuro delle varianti introdotte quest’estate”.
Poiché ogni variante ha la sua ‘firma genetica’, è stato possibile farla risalire al luogo in cui ha avuto origine.
Quello che i ricercatori adesso stanno cercando di comprendere nei laboratori di virologia è se 20A.EU1 porta con sé una mutazione particolare nella proteina ‘spike’ che il nuovo Coronavirus utilizza per entrare nelle cellule umane alterandone il comportamento.
Tuttavia, la Dr.ssa Hodcroft spiega: “Non avevo ancora visto alcuna variante con questo tipo di dinamica da quando ho esaminato le sequenze genomiche del Coronavirus in Europa: 201.EU1 è diverso da qualsiasi versione di SARS-CoV-2, il virus che causa il Covid-19”.
Il team di scienziati in Spagna e in Svizzera stanno cercando di comprendere il comportamento di questa nuova variante che si è diffusa in Europa per stabilire se può essere più mortale o più contagiosa di altri ceppi; d’altro canto tutti i virus sviluppano delle mutazioni – cambiamenti di singole lettere nel loro codice genetico – che possono raggrupparsi in nuovi ceppi.
Un’altra mutazione di SARS-CoV-2 è stata scoperta e si chiama D614G, più infettiva.
Joseph Fauver – epidemiologo genetico dell’Università di Yale, non coinvolto nella ricerca – ha dichiarato: “Abbiamo bisogno di più studi come questo per trovare mutazioni che sono aumentate con un’alta frequenza nella popolazione e poi decodificarle per vedere se rendono il virus più trasmissibile”.
Tanja Staadler – Professore di Evoluzione Computazionale all’ETH di Zurigo, che fa parte del progetto – ha affermato che dall’analisi dei campioni di virus prelevati da tutta Europa nelle ultime settimane, è evidente che derivano da questa stessa variante resa nota.