Nuova speranza per la lotta al tumore al pancreas grazie a un farmaco
Nuovo farmaco per il tumore del pancreas metastatico approvato da AIFA e FDA migliora sopravvivenza e qualità di vita grazie alla nanotecnologia.
La lotta contro il cancro registra un importante progresso con l’introduzione di un nuovo farmaco per il trattamento del tumore del pancreas metastatico. Grazie all’impiego delle nanotecnologie, questo trattamento, identificato dalla sigla Nal-IRI, ha ottenuto l’approvazione al rimborso da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), segnando un punto di svolta nella cura di questa grave patologia. La sua efficacia è stata ulteriormente riconosciuta con l’approvazione da parte dell’ente regolatorio statunitense (FDA) come trattamento di prima linea.
Meccanismo d’Azione Innovativo
Il Nal-IRI, o irinotecano liposomiale pegilato, si distingue per il suo innovativo meccanismo d’azione, che prevede l’associazione con una terapia basata su 5-FU/LV (5-fluorouracile e leucovorin). Questo approccio ha dimostrato, attraverso lo studio Napoli-1 di fase III, un notevole miglioramento della sopravvivenza dei pazienti, passando da 4,2 a 6,1 mesi e riducendo il rischio di morte del 33%.
Una Strategia Contro le Barriere Vascolari
Il tumore del pancreas, noto per la sua difficoltà di trattamento a causa della scarsa vascolarizzazione, presenta sfide significative nell’efficacia dei trattamenti convenzionali. Romano Danesi, esperto di farmacologia, ha sotolineato come Nal-IRI superi questi ostacoli grazie all’uso di nanoparticelle liposomiali. Queste permettono al principio attivo di accumularsi preferenzialmente nelle cellule tumorali, incrementando l’efficacia del trattamento.
Impatto e Speranza per i Pazienti
Con una sopravvivenza a 5 anni estremamente bassa e un numero crescente di diagnosi annuali in Italia, il tumore del pancreas rappresenta una delle sfide oncologiche più ardue. L’introduzione di Nal-IRI apre nuove prospettive per i pazienti, offrendo non solo un miglioramento in termini di sopravvivenza ma anche una migliore qualità di vita. Questo rappresenta un passo avanti significativo nel trattamento di una malattia che, per decenni, non ha visto miglioramenti sostanziali nelle prospettive di cura.
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