Non solo gioco, anche il trading online genera dipendenza
I numeri sulle tossicodipendenze in Italia, nell’anno 2020, parlano di oltre 125 mila utenti assistiti dai SerD, con il 63,9% per uso primario di oppiacei, con l’eroina che rimane la sostanza più usata. Sono questi i dati del Ministero della Salute, numeri che però non possono fermarsi qui e che devono essere allargati anche ad altre dipendenze, ad altre patologie.
Le ultime, ma solo in ordine di tempo e soprattutto di esplosione, sono quelle legate al mondo della rete e di internet. Il gioco d’azzardo, innanzitutto. Un fenomeno in crescita, visti anche gli oltre 1 milione e 800 mila giocatori attivi e i quasi 380 mila nuovi conti di gioco aperti solo ad aprile 2022, stando alle stime di Giochi di Slots. Per questo è fondamentale investire in prevenzione e in informazione. È in questo senso che stanno lavorando le aziende e i brand di gioco legale, che hanno messo in campo strumentazioni, tecnologie e pratiche virtuose che mirano ad abbassare il rischio di insorgenza di dipendenze e soprattutto a fornire agli utenti tutti gli strumenti utili per fermarsi, per stoppare il gioco, per congelare il proprio account.
Eppure, ancora molto si può fare. “Le nuove norme introdotte da ADM nel regolamento di gioco sulle scommesse a quota fissa – spiega il Comitato Donne In Gioco – fanno evincere quanto sia profonda la lacuna che ormai si è generata tra chi dispensa regole e chi gestisce questo tipo di attività con i suoi consumatori”. Ma è soprattutto il Codacons ad attirare l’attenzione su una nuova tematica potenzialmente esplosiva: quella del trading online. Un fenomeno in crescita, che prima era riservato a pochi investitori mentre adesso è pubblicizzato e quindi accessibile a molti, con rischi di dipendenza e perdita di controllo elevatissimi. “Il tentativo di guadagnare investendo sia nel mercato azionario che nelle scommesse al casinò – si legge in una nota – anche se i metodi sono diversi, è in entrambi i casi rischioso. Così come è possibile vincere, anche il rischio di perdita è grande. In entrambi i casi, la raccomandazione è la stessa: dovete scommettere o investire solo il denaro che siete in grado di perdere”.
Serve una regolamentazione seria anche in questo campo, insomma. Insieme ad una campagna precisa di prevenzione e informazione. Per il bene di tutti gli utenti della rete.