Morto Davide Vannoni, l’inventore del controverso metodo Stamina
È morto stamattina, all’età di 53 anni, Davide Vannoni, padre della controversa terapia Stamina. Malato da tempo, era ricoverato in ospedale.
Il ‘padre’ di Stamina, metodo che prevedeva l’utilizzo di cellule staminali per trattare patologie neurodegenerative, era stato coinvolto in diversi procedimenti giudiziari.
Come riportato dall’Ansa, lo scorso ottobre Vannoni, residente a Moncalieri, era stato ricoverato per qualche settimana all’ospedale Mauriziano di Torino, ma in seguito era stato trasferito.
I suoi tentativi di imporre la metodica ‘Stamina’ lo hanno portato al centro dell’attenzione dei media e, per qualche tempo, gli hanno conferito una notevole popolarità fra i sostenitori delle cosiddette medicine alternative, ma gli sono anche costati diversi procedimenti giudiziari, uno dei quali ancora in corso a Roma.
Per anni Vannoni fu al centro di una maxi-inchiesta della procura di Torino coordinata dall’allora pubblico ministero Raffaele Guariniello: ne uscì nel 2015 patteggiando un anno e dieci mesi.
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In un altro processo fu imputato di tentata truffa ai danni della Regione Piemonte per un contributo da 500 mila euro chiesto e ottenuto nel 2007: il reato fu dichiarato prescritto nel 2015. Nel 2017 fu arrestato dai carabinieri del Nas con l’accusa di avere convinto dei pazienti italiani a sottoporsi alla metodica ‘Stamina’ in Georgia. Vicenda per la quale il processo era in corso a Roma.
Contattata dall’Adnkronos, l’ex ministro Beatrice Lorenzin, oggi deputata del Partito Democratico, ha affermato: «La questione Stamina è stata la prima grande ‘fake news’ che abbiamo dovuto affrontare in Italia ma siamo riusciti ad evitare che una bufala costasse alle casse del Ssn un miliardo di euro».
E ancora: «Oggi dopo tanti anni c’è un cura per la Sma di tipo 1. Il monito che arriva dalla vicenda Stamina è che solo il metodo scientifico deve essere la nostra guida».
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