Meditazione e attività fisica fanno davvero bene agli anziani?
Leggi ora il nostro articolo dedicato alla nuova ricerca sul ruolo di meditazione ed esercizio fisico nel miglioramento della funzione cognitiva degli anziani.
In questi anni, del ruolo della meditazione ai fini del miglioramento del benessere si è parlato tanto. Lo si è fatto, in diversi casi, con un riferimento al ruolo che questa pratica ha nella gestione della salute dei soggetti in età avanzata. Ora uno studio potrebbe cambiare le carte in tavola in maniera importante.
Meditazione e attività fisica: nessun miglioramento cognitivo per gli anziani
Meditazione e attività fisica: una combo preziosa in età avanzata. Nel primo caso, si parla di una pratica in grado di ridurre notevolmente lo stress, condizione psicofisica non favorevole alla salute. Nel secondo, invece, di un boost prezioso per il sistema cardiovascolare.
Nonostante quello che, fino ad ora, molti hanno creduto, sia la meditazione, sia l’esercizio fisico non sarebbero in grado di influire positivamente sulle funzionalità cognitive degli anziani. A dirlo è un recente studio, condotto da un team di esperti attivi presso la Washington University e pubblicato su JAMA.
I ricercatori si sono soffermati sui dati di 585 persone di età compresa tra i 65 e gli 84 anni. A nessuno di loro, al basale, erano state diagnosticate forme di demenza. In tutti i casi, però, risultava presente una forma di preoccupazione per la possibile insorgenza di problemi di memoria di carattere minore tipici dell’età.
Tutti i partecipanti, considerati con funzioni cognitive nella norma per la loro età al momento dell’inizio dello studio, sono stati testati con un focus specifico sulla memoria e su altri aspetti del pensiero, utilizzando anche immagini scansionate del loro cervello.
I partecipanti allo studio sono stati assegnati in maniera casuale a quattro gruppi: il primo era dedicato all’esecuzione di esercizi con un trainer professionista, il secondo, invece, alla pratica con un esperto in meditazione. Il terzo e il quarto gruppo sono stati dedicati, rispettivamente, allo svolgimento di entrambe le attività e alla proposta di semplici sessioni educative incentrate sulla salute.
I risultati dello studio
A follow up a sei e diciotto mesi, i partecipanti sono stati nuovamente analizzati e, rispetto al basale, hanno mostrato risultati non molto diversi, con qualche leggero miglioramento. Analizzando le scansioni cerebrali, a detta degli esperti non è stato possibile notare differenze così macroscopiche da far pensare a un ruolo decisivo di meditazione e attività fisica ai fini del miglioramento delle funzioni cognitive dei soggetti annoverati nel campione.
Il Dottor Eric J. Lenze, primo autore dello studio, ha posto l’accento sul fatto che questi risultati non vogliono dire che esercizio fisico e meditazione sono totalmente inutili ai fini del miglioramento delle funzioni cognitive negli anziani. Si è solo scoperto che tali pratiche non sembrerebbero aumentarle nei soggetti senza disabilità.
L’esperto ha altresì specificato che la sua equipe non ha analizzato i risultati dell’applicazione delle sopra citate pratiche in soggetti anziani con problematiche come la demenza e la depressione. Lenze ha sottolineato che, nella prossima fase dello studio, si seguiranno le medesime persone per cinque anni con lo scopo di scoprire se l’esercizio fisico e la meditazione possono avere effetti sul rallentamento e la prevenzione di futuri cali delle funzioni cognitive.
Sei su Telegram? Segui le notizie di SaluteLab.it sul nostro canale! Iscriviti, cliccando qui!
😱 Soffre di convulsioni e perdita di conoscenza, va in ospedale e i medici fanno una scoperta shock. Il caso clinico raro 👉 https://t.co/gv1ndf2RTN pic.twitter.com/EAGAfFAy5a
— SaluteLab (@SaluteLab) December 19, 2022