Malattie autoimmuni, quali sono e quante persone ne soffrono in Italia

Queste patologie sono generalmente croniche e possono manifestarsi con sintomi ciclici, alternando fasi di remissione e riacutizzazione.

Le malattie autoimmuni sono patologie caratterizzate da una reazione anomala del sistema immunitario, che attacca e distrugge i tessuti sani dell’organismo, riconoscendoli erroneamente come estranei. Questo malfunzionamento può colpire varie strutture del corpo, tra cui vasi sanguigni, tessuto connettivo, ghiandole endocrine, articolazioni, muscoli e pelle.

Le malattie autoimmuni più diffuse

Attualmente sono note oltre 80 tipi di malattie autoimmuni. Alcune delle più comuni includono:

Artrite reumatoide: colpisce le articolazioni.

Lupus eritematoso sistemico: può danneggiare diversi organi e tessuti.

Diabete di tipo 1: attacca le cellule del pancreas che producono insulina.

Tiroidite di Hashimoto: causa frequente di ipotiroidismo.

Sclerosi multipla: colpisce il sistema nervoso centrale.

Celiachia: attacca l’intestino tenue in risposta al glutine.

Psoriasi: causa infiammazione della pelle.

Malattie infiammatorie intestinali: includono il morbo di Crohn e la colite ulcerosa.

Incidenza in Italia

Le malattie autoimmuni rappresentano una categoria di disturbi molto diffusa in Italia, con un impatto significativo sulla popolazione. Attualmente, si stima che oltre 5 milioni di persone in Italia siano affette da malattie autoimmuni. Queste patologie colpiscono prevalentemente le donne, con un rapporto di 4 pazienti su 5.

Alcune delle malattie autoimmuni più comuni in Italia includono:

Artrite reumatoide: colpisce il 18,3% degli italiani con più di 6 anni di età.

Lupus eritematoso sistemico (LES): interessa circa 30.000 persone in Italia, con una prevalenza di 40-50 casi ogni 100.000 abitanti.

Nefrite lupica: colpisce il 24% dei pazienti con lupus, per un totale di oltre 6.600 casi e più di 350 nuove diagnosi all’anno.

L’incidenza di queste patologie è in costante crescita. Inoltre, è importante notare che le malattie autoimmuni non sono esclusivamente un problema della terza età: 7,6 milioni di italiani tra i 6 e i 44 anni ne soffrono, di cui 2 milioni nella fascia di età tra i 6 e i 24 anni.

La disparità di genere nell’incidenza delle malattie autoimmuni è particolarmente evidente in alcune patologie. Ad esempio, l’artrite reumatoide ha un’incidenza 7 volte maggiore nelle donne rispetto agli uomini. Altre malattie con una netta prevalenza femminile includono l’osteoporosi (9,2% nelle donne contro l’1,1% negli uomini) e la cefalea (10,5% nelle donne contro il 4,7% negli uomini).

Recenti studi stanno cercando di comprendere le ragioni di questa disparità di genere, con alcune ricerche che si concentrano sul ruolo del cromosoma X e della molecola Xist nella predisposizione femminile alle malattie autoimmuni.

Medico di Famiglia.
Leggi anche: Kit di sopravvivenza per i cittadini dell’UE: quali farmaci inserire?

La complessità del percorso diagnostico

Queste patologie sono generalmente croniche e possono manifestarsi con sintomi ciclici, alternando fasi di remissione e riacutizzazione.

La diagnosi delle malattie autoimmuni può risultare complessa e si basa su una combinazione di esami clinici e di laboratorio, come la ricerca di anticorpi specifici e l’analisi di marcatori infiammatori. Il trattamento mira a ridurre i sintomi, controllare la reazione autoimmune e mantenere la capacità dell’organismo di combattere le malattie, spesso attraverso l’uso di farmaci immunosoppressori o terapie mirate.

Sintomi e impatto sulla qualità della vita

L’impatto delle malattie autoimmuni sulla qualità di vita di chi ne è affetto può essere devastante, sia fisicamente che psicologicamente. I sintomi variano in base al tipo di malattia, ma spesso includono dolori articolari, stanchezza cronica, infiammazioni e danni a organi vitali. In molti casi, le persone con malattie autoimmuni devono affrontare episodi acuti, che si alternano a periodi di remissione, ma la paura costante di un riacutizzarsi dei sintomi può causare ansia e stress.

Uno degli effetti più evidenti di queste patologie è la limitazione della mobilità e della capacità di svolgere attività quotidiane. Per esempio, l’artrite reumatoide può rendere difficoltoso camminare o sollevare oggetti, mentre la sclerosi multipla può interferire con la capacità di camminare, vedere o parlare. Inoltre, molte malattie autoimmuni causano stanchezza cronica, che rende difficile affrontare anche le attività più semplici come il lavoro, lo studio o l’interazione sociale.

Malattie spesso invisibili, necessario il supporto psicologico

A livello emotivo, vivere con una malattia autoimmune può essere estremamente isolante. Poiché molte di queste malattie sono invisibili agli occhi degli altri, le persone affette possono trovarsi a lottare con il mancato riconoscimento delle difficoltà che affrontano quotidianamente. Ciò può portare a sentimenti di frustrazione, depressione e a un abbassamento dell’autostima.

Inoltre, il trattamento delle malattie autoimmuni spesso comporta l’assunzione di farmaci immunosoppressori, che possono avere effetti collaterali significativi, tra cui aumento del rischio di infezioni, disturbi gastrointestinali, e alterazioni del peso. La necessità di sottoporsi a cure a lungo termine, visite mediche frequenti e a un monitoraggio continuo della salute può influire negativamente sul benessere psicologico e sul tempo libero della persona.

Le malattie autoimmuni non solo causano danni fisici, ma hanno anche un impatto profondo sulla qualità della vita emotiva, sociale e lavorativa di chi ne è affetto. Il supporto psicologico, il sostegno sociale e un trattamento medico adeguato sono essenziali per aiutare le persone a gestire al meglio queste condizioni, permettendo loro di vivere una vita più equilibrata e soddisfacente.

Articoli correlati