Malattia di Parkinson nelle donne, sintomi e trattamento
La malattia di Parkinson coinvolge principalmente alcune funzioni quali il controllo dei movimenti e dell'equilibrio. Colpisce in maniera differente gli uomini e le donne. Cerchiamo di capire perché.
Il morbo di Parkinson è una malattia neurodegenerativa a progressione lenta che si manifesta quando la dopamina nel cervello cala in maniera consistente.
Coinvolge principalmente alcune funzioni quali il controllo dei movimenti e dell’equilibrio.
La malattia colpisce in maniera differente gli uomini e le donne. Cerchiamo di capire perché.
Gli uomini si ammalano di più
La malattia di Parkinson, secondo i dati dell’Istituto Pasteur riportati da Femme Actuelle, in Francia colpisce quasi 200mila persone, ma la sua incidenza è maggiore tra gli uomini: “Le differenze tra i sessi sono evidenti fin dalle prime statistiche sulla malattia di Parkinson. Osserviamo che le donne sono meno colpite da questa malattia rispetto agli uomini, la prevalenza è 1,4 volte più alta negli uomini su scala globale, cioè una percentuale del 40% tra donne e 60% tra uomini”, conferma l’associazione France Parkinson.
Cos’è il morbo di Parkinson
Seconda patologia neurodegenerativa più comune dopo la malattia di Alzheimer, la malattia di Parkinson è caratterizzata dalla degenerazione dei neuroni dopaminergici nella substantia nigra, una regione specifica del cervello che svolge un ruolo cruciale nella produzione di dopamina.
I sintomi della malattia, motori e non motori
Generalmente la malattia si manifesta attraverso tre sintomi motori: rigidità muscolare; acinesia, cioè difficoltà ad iniziare i movimenti: tremori a riposo.
La dottoressa Sara Meoni, neurologa dell’Ospedale Universitario di Grenoble, spiega: “Questi sintomi sono tipicamente asimmetrici, vale a dire che un lato è sempre più colpito dell’altro”.
Alcuni studi hanno dimostrato che le donne sono più soggette ai tremori, e tendono inoltre a sviluppare la malattia un po’ più tardi rispetto agli uomini.
I soggetti affetti dalla malattia di Parkinson, possono manifestare anche sintomi non motori, come disturbi cognitivi, problemi di sonno, dolore, stitichezza, minzione urgente, ansia, depressione.
“Anche se le donne sembrano essere meno esposte a disturbi gastrointestinali e cognitivi rispetto agli uomini, hanno maggiori probabilità di soffrire di disturbi urinari e di presentare disturbi del controllo degli impulsi (ICD) associati agli agonisti dopaminergici” , indica France Parkinson.
Le donne inoltre, necessitano di maggiore vigilanza per quanto riguarda questa malattia, perché più soggette a sviluppare e manifestare ansia e depressione.
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Le cause
Le cause della malattia di Parkinson non sono ancora ben note, o meglio, molteplici elementi concorrono al suo sviluppo, tra questi età, fattori genetici, fattori ambientali e fattori di rischio, inclusa l’esposizione ai pesticidi.
“Fattori genetici e ambientali spiegano, in parte, la prevalenza della malattia di Parkinson negli uomini”, aggiunge la dottoressa Sara Meoni. Le donne hanno, infatti, geni che le proteggono maggiormente dalla perdita dei neuroni dopaminergici.
Gli uomini, inoltre, sarebbero più esposti delle donne alle tossine e ai pesticidi nella loro attività professionale, in particolare nel settore agricolo.
Alcuni studi condotti sugli animali suggeriscono che gli estrogeni, cioè gli ormoni femminili, svolgono un ruolo essenziale nella protezione neuronale. “Inoltre, in alcune donne in età fertile affette da morbo di Parkinson, i sintomi della malattia peggiorano nella settimana prima delle mestruazioni, quando gli estrogeni sono al minimo”, continua la specialista.
Il trattamento della malattia nelle donne
Non esiste, ad oggi, purtroppo, una cura risolutiva per il morbo di Parkinson ma la ricerca scientifica sta compiendo dei grandi passi in avanti. Tuttavia diversi farmaci possono alleviare i sintomi e migliorare la qualità della vita dei pazienti.
Dal momento che uomini e donne presentano sintomi diversi, la malattia richiede un trattamento diverso in base al sesso del paziente.
Secondo alcuni studi infatti, le donne sono più soggette a “fluttuazioni motorie”, vale a dire sintomi che fluttuano e mutano durante il giorno. Anche la risposta al trattamento dopaminergico è diversa tra uomini e donne. Queste ultime sarebbero più sensibili alla Levodopa, il trattamento di riferimento, a causa del loro peso corporeo inferiore a quello degli uomini.
La dottoressa Meoni conclude: “Infine, le donne sono anche più esposte all’ansia e alla depressione, che possono richiedere un supporto psicologico”.
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