Mal di schiena dopo i 50 anni: cause, soggetti a rischio e consigli

La lombalgia o più comunemente dolore alla schiena coinvolge la colonna vertebrale e la muscolatura. Ecco cosa bisogna sapere.

La lombalgia (altrimenti noto come mal di schiena) è un malanno molto comune: colpisce ogni anno circa il 40% delle persone ed è uno dei più comuni motivi per cui le persone si recano dal medico. Dal 70 all’80% della popolazione occidentale manifesta almeno un episodio di lombalgia nella vita.

La lombalgia è caratterizzata da dolore spontaneo, localizzato al rachide lombare, che si accentua con la pressione locale.

CAUSE

La lombalgia è classificata in base alla durata dei sintomi o in base alla causa del dolore.

Nonostante la sua dannosa associazione con le attività lavorative e le relazioni sociali, non sempre è possibile determinare la causa esatta della lombalgia. Una grande varietà di condizioni mediche differenti può determinare il dolore lombare.

SOGGETTI A RISCHIO

L’incidenza del problema aumenta con l’avanzare dell’età, poiché le vertebre iniziano a perdere stabilità, provocando dolori molto spesso invalidanti.

A far crescere il rischio di lombalgia non è però solo il passare degli anni: anche lavori o attività che richiedono di piegarsi ripetutamente, di sollevare pesi o di ruotare il tronco possono portare a mal di schiena.

Inoltre, sembra esserci una maggiore predisposizione nelle donne che, superati i 50 anni, con l’arrivo della menopausa e l’inizio della perdita di massa ossea alle vertebre, manifestano dolori lombari e alla colonna vertebrale.

LAVORARE ALLA SCRIVANIA

Per chi lavora alla scrivania e al computer la postura è importante.

  • Grazie a piccoli accorgimenti è possibile ridurre il rischio di lombalgia oppure alleviare il dolore:
    le scrivanie devono avere un piano tastiera scorrevole e collocato leggermente più in basso rispetto al piano del tavolo dove è collocato il monitor;
  • per le gambe è necessario riservare uno spazio abbastanza largo e profondo, in modo da sedersi comodamente;
  • le sedie devono avere altezza e inclinazione regolabile;
  • lo schermo deve essere posizionato all’altezza degli occhi in modo da evitare di ripiegare il mento.

Altri consigli per contrastare il dolore da ufficio li trovate cliccando qui.

TERAPIA

Quando il dolore è particolarmente forte e si protrae senza alcun miglioramento per più di 24-48 ore è necessario recarsi dal medico o assumere farmaci con proprietà antinfiammatorie o analgesiche.

Tra i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) e analgesici disponibili in un contesto di automedicazione, quelli con durata dell’azione antalgica più protratta sono da preferire in quanto consentono un minor numero di assunzioni quotidiane, aiutano ad evitare problemi di sovradosaggio e permettono ai pazienti di dormire meglio anche durante la notte.

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