Leucemia fulminante, cos’è? Si può intervenire in tempo? Come appare?
Si avvolgono nel dolore i familiari e gli amici di coloro che muoiono di leucemia fulminante anche in giovanissima età, una malattia improvvisa che a volte non lascia il tempo di intervenire, non lascia spazio a parole se non a occhi spalancati nell’incredulità di ciò che è successo: è il caso della morte del 28enne Michele Merlo, noto anche come Mike Bird.
La causa del decesso è stata un’emorragia cerebrale, in Italia si registrano 400 casi di leucemie l’anno di cui il 10% riguardano la forma di leucemia mieloide acuta, un’alterazione irreversibile dei globuli bianchi che rendono il sangue più denso causando la leucemia fulminante. Si può intervenire in tempo?
Leucemia fulminante, cos’è? Come si manifesta?
Sono tanti i ricordi e i cordogli che giungono dai social per Michele Merlo, l’ex concorrente di X Factor e Amici che è morto di leucemia fulminante.
Da Emma una dedica: “Ciao Michele. Ieri sera ho cantato forte per te. Stamattina il mio cuore si è rotto in mille pezzi. Non ho parole amico mio. Ti bacio sulla fronte e agli angoli della bocca sempre screpolati. Fai buon viaggio Michi“.
Il ragazzo versava in gravi condizioni da giovedì sera, si era recato all’Ospedale di Vergato a causa dei sintomi che presentava ma è stato rimandato a casa dal personale sanitario che ha interpretato il malessere “come una banale forma virale”.
Difatti, la leucemia fulminante, o propriamente detta leucemia promielocitica acuta, è mortale nel 2% dei casi se non viene diagnosticata in tempo. Si tratta di un tumore del sangue che ha origine dal midollo osseo e comporta i seguenti sintomi:
- emorragie cutanee;
- sanguinanti da naso e gengive;
- stanchezza;
- malessere generale;
- disturbi dell’apparato digerente;
- disturbi dell’apparato genito-urinario;
- disturbi del sistema nervoso centrale.
In presenza di questi sintomi bisogna recarsi immediatamente in un reparto di ematologia dove la diagnosi può essere posta con accuratezza. Si, si può intervenire in tempo.
Somministrando una combinazione tra vitamina A (acido retinoico) e arsenico la vita può essere salvata.