Le piante possono morire di vecchiaia?
Le piante vivono e invecchiano come tutti gli organismi viventi: ecco quali sono i fattori che influenzano la longevità del loro ciclo.
Le piante sono organismi viventi e, come tutti gli esseri viventi, nascono, crescono, si riproducono e invecchiano. L’invecchiamento porta un progressivo deterioramento e riduzione delle capacità vitali che, in alcuni casi, può causare la morte dell’organismo. Quindi, in linea teorica, anche le piante possono morire di vecchiaia.
L’aspettativa di vita dipende da diversi fattori: alcune specie sono caratterizzate da un ciclo vitale più breve, mentre altre possono vivere anche per secoli. Ad esempio, un pioppo vive tipicamente 70-100 anni, mentre una quercia può sopravvivere per 1000 anni.
Cosa limita la vita delle piante?
Più le piante sono protette da fattori stressanti e dannosi, maggiore è la loro aspettativa di vita. Le temperature e precipitazioni estreme, prolungate esposizioni a gelo o siccità accorciarne il loro ciclo vitale. Ma anche parassiti, afidi, funghi, batteri e altri organismi possono attaccarle e degradarne lentamente i tessuti fino a causarne la morte prematura.
Le piante hanno bisogno di nutrienti come azoto, fosforo e potassio per crescere e mantenersi in salute: la carenza di uno o più di questi elementi essenziali può limitarne la crescita. Anche urti, tagli, pressione e stress meccanici possono danneggiarle, soprattutto gli alberi sono a rischio di morte. Con il passare del tempo, quando le radici si deteriorano e diventano meno efficaci nell’assorbire acqua e nutrienti, le piante cominciano a morire, lo stesso accade per l’eccessiva concorrenza quando crescono troppo vicine l’una all’altra.
Quali sono le piante più resistenti?
L’agave, originaria dei deserti messicani, è in grado di sopravvivere a temperature elevate, forti escursioni termiche e lunghi periodi di siccità: le sue grandi foglie spesse e carnose la aiutano a trattenere l’umidità. Anche i cactus sono perfettamente adatti ai deserti caldi e aridi: possiedono spine invece di foglie per ridurre la traspirazione e accumulano grandi quantità di acqua nei loro tessuti.
Gli ulivi sono piante note per la loro resistenza alla siccità: possono sopravvivere con solo 250 mm di pioggia all’anno e temperature di oltre 40 gradi. I ginepri sono tra gli alberi più resistenti perché crescono in luoghi ventosi, secchi e rocciosi. Originario dell’Australia, l’eucalipto è ben adattato agli incendi frequenti e alle siccità grazie alla corteccia spessa e alle foglie ricoperte di olio essenziale mentre il rosmarino, arbusto mediterraneo, grazie alle sue foglie coriacee e alla crescita lenta può sopportare facilmente le temperature elevate.
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