Le funzioni del calcio nel corpo umano
È di fondamentale importanza introdurre nel nostro organismo il calcio attraverso l’alimentazione, visto che questo elemento non viene sintetizzato dal corpo: conosciamo più da vicino le sue funzioni.
Il calcio è il minerale più presente nel corpo umano: nei soggetti adulti esso si ritrova, soprattutto nei denti e nelle ossa, in una quantità di circa 1200 grammi, in forma di minerali complessi, fra cui la idrossiapatite. Esso, però, si ritrova anche nei liquidi intra ed extra cellulari, seppur in quantità più bassa, e contribuisce allo svolgimento di diverse funzioni vitali.
Il calcio è presente nei cibi, nelle bevande ed ovviamente quando l’alimentazione non è più sufficiente è anche assumibili attraverso gli integratori. Facciamo una panoramica sul calcio assieme agli esperti di integratori a Udine i farmacisti di Farmacia Pelizzo.
A che cosa serve il calcio
Il calcio nelle ossa è parte integrante della struttura minerale, in forma di complessi inorganici come il fluoruro di calcio, il carbonato e – come si è detto – la idrossiapatite, che è un complesso inorganico costituito da cristalli di fosfato di calcio. Fra l’altro il calcio nelle ossa costituisce anche una scorta per fare in modo che nel plasma possa essere mantenuta la giusta concentrazione dello ione calcio, che riveste un ruolo di primo piano per il corretto svolgimento di diverse funzioni vitali. Il calcio è presente come calcio ione, e cioè in forma ionizzata, nei liquidi extra cellulari; ma esso può essere anche legato a proteine plasmatiche oppure far parte di complessi inorganici e organici. Nel fluido e nelle strutture intra cellulari, questa sostanza si ritrova nei microsomi e nei mitocondri, in forma di fosfati inorganici e organici.
Perché il calcio è così importante
Il calcio è coinvolto nel tono e nella contrazione dei muscoli, attraverso diversi meccanismi fisiologici, con riferimento in particolare al muscolo cardiaco e a quello scheletrico. Inoltre esso è coinvolto nella trasmissione sinaptica, che ha a che fare con le comunicazioni neuromotorie e interneuronali, così da favorire il rilascio dei neurotrasmettitori. Ancora, il calcio svolge un ruolo nella coagulazione del sangue, e anche nelle reazioni enzimatiche, in quanto è cofattore per diversi enzimi a cominciare dalla ossido-nitrico-sintasi, la quale è coinvolta nella secrezione di insulina, nella modulazione del tono vascolare e nella peristalsi. Il calcio ha a che fare con il rilascio dei granuli di insulina, con la secrezione ormonale o con il controllo del metabolismo del glicogeno del fegato: di conseguenza incide sulla glicemia.
Le ossa e il calcio
Nel corpo umano le ossa sono oggetto di un processo che prende il nome di rimodellamento: si tratta di una trasformazione costante che viene garantita dal lavoro svolto da due differenti tipologie di cellule ossee (gli osteoclasti che depongono i minerali nelle ossa e gli osteoblasti che contribuiscono alla formazione della massa ossea). Si tratta di un processo dinamico che dura una vita intera. A seconda dell’età il rinnovo della matrice ossea può avvenire con velocità differenti. Per esempio in un adulto di età compresa fra i 20 e i 40 anni lo scheletro viene rinnovato nel giro di sei anni, mentre nel caso di un bambino è sufficiente un anno.
Quanto calcio c’è nel corpo umano
In specifiche condizioni che sono determinate dalla genetica, nelle ossa si deposita una quantità di calcio che aumenta in maniera costante fino a quando non si raggiunge l’età adulta, e cioè attorno ai 20 anni. A circa 40 anni avviene il picco fisiologico, terminato il quale inizia a una fase di calo. Tale calo si rivela più consistente nella donna, ed è causato tra l’altro dalla riduzione degli estrogeni. Con la menopausa, poi, si può verificare un’accelerazione di questo calo, al punto da provocare i fenomeni di osteoporosi e osteopenia. Il rimodellamento delle ossa consente di garantire il ruolo di sostegno che viene svolto dallo scheletro.