Le donne invecchiano più lentamente degli uomini: uno studio svela il motivo
Gli scienziati hanno fatto una scoperta che potrebbe aprire la strada a innovativi trattamenti contro l'invecchiamento cerebrale e il declino cognitivo che spesso si manifesta con l'avanzare dell'età.
Il tempo, per uomini e donne, non sembra scorrere allo stesso modo. Sebbene entrambi siano soggetti al processo di invecchiamento, studi scientifici suggeriscono che le donne tendono a invecchiare più lentamente rispetto agli uomini. Questa differenza è legata a una combinazione di fattori biologici, genetici e ormonali.

Il ruolo degli ormoni
Dal punto di vista biologico, uno degli elementi principali è il ruolo degli ormoni. Durante la vita, gli uomini e le donne sperimentano cambiamenti ormonali distinti che influenzano il processo di invecchiamento. Le donne, ad esempio, durante la menopausa, subiscono una drastica riduzione degli estrogeni, ma questo avviene in un periodo relativamente tardivo della vita, mentre gli uomini, pur subendo anche cambiamenti nei livelli di testosterone con l’età, mantengono livelli relativamente stabili di questo ormone fino a età avanzata. Tuttavia, gli estrogeni sono stati identificati come protettori contro l’invecchiamento cellulare, poiché hanno proprietà antiossidanti e aiutano a mantenere la pelle elastica e la salute cardiovascolare.
Le donne hanno maggiore resistenza genetica al danno cellulare
Anche la genetica gioca un ruolo importante: alcune ricerche suggeriscono che le donne possiedono una maggiore resistenza genetica al danno cellulare e una capacità più efficiente di riparare il DNA rispetto agli uomini. Questo potrebbe essere uno dei motivi per cui le donne, generalmente, vivono più a lungo e con una qualità della vita superiore, a parità di condizioni, rispetto agli uomini.
La pelle delle donne si mantiene giovane più a lungo
Inoltre, gli studi sull’invecchiamento della pelle mostrano che le donne tendono a conservare una pelle più giovane per un periodo più lungo rispetto agli uomini, grazie alla maggiore presenza di collagene e ad una maggiore produzione di elastina, che contrastano la formazione di rughe e il cedimento cutaneo.
Un nuovo studio statunitense
Adesso gli scienziati hanno fatto una scoperta che potrebbe aprire la strada a innovativi trattamenti contro l’invecchiamento cerebrale e il declino cognitivo che spesso si manifesta con l’avanzare dell’età.
Tutto dipenderebbe dal cromosoma X. Ogni cellula del corpo femminile possiede due copie dell’X, di cui una “spenta”, ma in età avanzata la copia silenziata può “risvegliarsi”, specialmente in aree del cervello chiave per la memoria e l’apprendimento. Lo dimostra lo studio dell’Università della California a San Francisco pubblicato su Science Advances e riportato da TGCOM 24.
Il cromosoma che “si riveglia”
“Durante il normale processo di invecchiamento, il cervello delle donne appare più giovane e presenta meno deficit cognitivi rispetto agli uomini”, commenta Dena Dubal, che ha coordinato i ricercatori. “Questi risultati dimostrano che il cromosoma X silenziato nelle femmine in realtà si risveglia più avanti nel corso della vita – continua Dubal – contribuendo probabilmente a rallentare il declino cognitivo”.
Il cromosoma X ospita circa il 5% del genoma umano. La disattivazione di una delle due copie ereditate è un normale processo biologico, che entra in gioco per evitare un’eccessiva produzione di quelle proteine le cui istruzioni sono contenute nel cromosoma. Con l’avanzare dell’età, tuttavia, alcuni geni presenti sull’X dormiente possono riattivarsi.
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Come si è svolto lo studio
Per comprendere appieno questo meccanismo, i ricercatori sono partiti dai topi: esaminando 40mila cellule dell’ippocampo, una regione del cervello fortemente coinvolta nell’apprendimento, nella memoria e nell’elaborazione delle emozioni, hanno scoperto che tra il 3% e il 7% dei geni che dovrebbero essere spenti sono stati invece riattivati.
Il risultato è stato poi confermato anche negli esseri umani: in questo caso, è coinvolto soprattutto il gene chiamato PLP1, che guida la produzione di una proteina coinvolta nella formazione dei rivestimenti che circondano i neuroni e consentono loro di inviare messaggi in modo più efficiente.
L’influenza dei fattori psicologici, sociali e comportamentali
Anche se le donne invecchiano più lentamente sotto alcuni aspetti biologici, è importante sottolineare che il processo di invecchiamento non è esclusivamente determinato da fattori fisici. Fattori psicologici, sociali e comportamentali influenzano anch’essi come ciascun individuo percepisce e vive il passare del tempo. Ad esempio, lo stile di vita, l’alimentazione, l’attività fisica e il supporto sociale sono elementi cruciali per entrambi i sessi, e possono influire significativamente sulla qualità dell’invecchiamento.
In definitiva, mentre le ricerche scientifiche confermano che le donne tendono a invecchiare più lentamente degli uomini dal punto di vista biologico, il tempo non è una variabile che agisce in modo uniforme per tutti, ma è un processo complesso e influenzato da numerosi fattori interconnessi.
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