La Nazionale di calcio femminile degli USA ha vinto anche ‘grazie’ al ciclo mestruale?
Tutte le donne sanno che in un mese sono soggette a varie fluttuazioni associati ai picchi e ai crolli degli ormoni che si sperimentano durante il ciclo mestruale.
A tal proposito, la ricercatrice americana Georgie Bruinvels, che studia l’impatto delle carenze di ferro e dei cicli mestruali sulle prestazioni sportive, ha accompagnato la squadra di calcio statunitense ai recenti mondiali di Francia, tra l’altro vinti.
Ebbene, pare che i suoi consigli abbiano contribuito al successo della Nazionale a stelle e strisce…
Secondo la scienziata, infatti, “le fluttuazioni ormonali possono avere effetti sulla biomeccanica, così come sulla tensione dei legamenti e dei muscoli“. E ancora: “Una serie di ricerche dimostra che il lavoro sulla forza fisica è più vantaggioso all’inizio del ciclo, durante il quale il corpo si adatta meglio e recupera in modo più efficace“.
Inoltre, secondo la dott.ssa Bruinvels, nella prima parte del ciclo, bisogna prestare attenzione alle fratture del legamento crociato del ginocchio. Di conseguenza, tra le mestruazioni e l’ovulazione, le calciatrici americane sono state sottoposte a un riscaldamento speciale e a tempi di recupero più lunghi per proteggere le articolazioni.
È stata adattata al ciclo mestruale anche l’alimentazione perché, secondo Greorge Bruinvels, il corpo consuma in questa fase più carboidrati, mentre nella seconda metà tende a bruciare più grasso.
Grazie alla sua esperienza, quindi, la ricercatrice ha anche contribuito allo sviluppo di un’applicazione che, oltre a monitorare il ciclo, dà consigli per le atlete.
Insomma, nel calcio femminile entrano in gioco fattori naturalmente assenti in quello maschile… e la vittoria può passare anche da queste differenze…