La gente che crede in Dio vive più a lungo degli atei
I ricercatori hanno scoperto una correlazione tra la longevità e la fede religiosa.
I ricercatori hanno scoperto una correlazione tra la longevità e la fede religiosa.
Chi frequenta le chiese sembra vivere fino a quattro anni in più degli atei, almeno secondo un’analisi di 1.000 necrologi pubblicati negli Stati Uniti.
Il dott. Baldwin Way, professore associato di psicologia presso lo stato dell’Ohio, co-autore dello studio, ha affermato che “la ricerca fornisce prove convincenti che esiste una relazione tra la partecipazione religiosa e la durata della vita di una persona“.
Il dott. Way ipotizza che questa correlazione dipenda da quanto sia religiosa la comunità di appartenenza.
Infatti, la prima parte di questo studio ha coinvolto 505 necrologi pubblicati nel registro di Des Moines in Iowa a gennaio e febbraio 2012.
Lì il divario di durata della vita è stato ancora più grande: le persone religiose vivono 9,45 anni in più rispetto ai coetanei atei (ma ciò si riduce a 6,48 anni quando tenevano conto del genere e dello stato civile).
Il secondo studio ha incluso 1.096 necrologi provenienti da 42 grandi città degli Stati Uniti pubblicati sui siti web dei giornali tra agosto 2010 e agosto 2011.
I ricercatori hanno, quindi, combinato le cifre di entrambi gli studi per vedere se il volontariato e le opportunità sociali offerte dai gruppi religiosi possano spiegare la spinta alla longevità.
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I risultati hanno mostrato che ciò era solo una parte del motivo per cui le persone religiose vivono più a lungo.
Il Dr. Way ha detto che la ragione della longevità potrebbe essere legata alle regole e alle norme di molte religioni che limitano le pratiche non salutari come l’uso di alcool e delle droghe e il sesso con molti partner.
Lo studioso ha anche affermato che molte religioni “promuovono pratiche di riduzione dello stress che possono migliorare la salute, come la gratitudine, la preghiera o la meditazione“.
I risultati hanno poi mostrato che un elemento chiave della personalità legato alla longevità in ogni città era l’importanza attribuita alla conformità ai valori e alle norme della comunità.
Nelle città altamente religiose dove la conformità era importante, le persone religiose tendono a vivere più a lungo delle persone non religiose.
Ma in alcune città c’è anche un effetto ricaduta.
Il medico ha aggiunto: “Gli effetti positivi sulla salute della religione si riversano sui non religiosi in alcune situazioni specifiche. L’effetto ricaduta si verifica solo nelle città altamente religiose che non sono troppo preoccupate per il fatto che tutti si conformino alle stesse norme. In quelle aree, le persone non religiose tendono a vivere tanto quanto i religiosi“.
Il Dr. Way ha comunque sottolineato che ci sono dei limiti allo studio, incluso il fatto che non si possono controllare fattori importanti legati alla longevità come la razza e lo stile di vita.
Un altro elemento ‘dubbio’ è stato che, a differenza di altri studi, l’affiliazione religiosa non è stata auto-riferita ma è stata segnalata dallo scrittore necrologio.
Ma il ricercatore ha detto che i risultati, pubblicati sulla rivista Social Psychological and Personality Science, hanno fornito un ulteriore supporto al crescente numero di studi che dimostrano l’effetto positivo della religione sulla salute.