Influenza suina, come si contrae e quali sono i sintomi?
Alcuni ceppi dell’influenza suina possono essere trasmessi all’uomo. Ma come è possibile contrarla? E quali sono i sintomi? Scopriamolo insieme.
Influenza suina: cos’è? Come si contrae?
Il termine “influenza suina” viene utilizzato comunemente per indicare un ceppo di virus influenzali che in realtà deriva dalla combinazione di diversi virus. L’epidemia avvenuta nel 2009, infatti, è stata provocata dal virus influenzale H1N1, combinazione dei virus dell’influenza suina, umana e aviaria.
L’influenza suina vera e propria, invece, è un’infezione che colpisce le vie respiratorie dei maiali e, seppur possa essere trasmessa all’uomo, raramente può essere propagata attraverso la trasmissione intraspecie.
Tornando al virus influenzale H1N1, esso provoca un’infezione che può propagarsi attraverso la trasmissione da persona a persona. A tal proposito, il contagio può avvenire in due modi:
- in maniera diretta: venendo a contatto con saliva e fluidi nasali;
- in maniera indiretta: toccando superfici infette e strofinandosi successivamente il naso, la bocca o gli occhi.
Ad uno stadio iniziale, l’influenza H1N1 si diffonde nelle prime vie respiratorie e colpisce le cellule epiteliali della mucosa. In seguito, il virus si replica e attacca le altre cellule del sistema respiratorio, andando così a ledere e infiammare sempre di più le mucose.
I sintomi dell’influenza suina
I sintomi dell’influenza suina si sviluppano solitamente entro 4 giorni dal contatto col virus. Essi includono:
- mal di gola
- dolore generalizzato
- febbre
- diarrea
- mal di testa
- tosse
- nausea
- sensazione di affaticamento
- rinorrea (naso che cola)
- brividi
- vomito
Queste manifestazioni perdurano per circa sette giorni e di solito sono di lieve entità.
In alcuni casi, però, il virus H1N1 può comportare insufficienza respiratoria e polmonite e causare complicanze durante la gravidanza. Inoltre, nei soggetti con patologie croniche, l’influenza suina può provocare un peggioramento del quadro clinico già presente.
Le complicanze sono più frequenti nei soggetti con un sistema immunitario compromesso e nei bambini sotto i 5 anni di età.
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