Influenza aviaria umana, cos’è, cause, sintomi e trattamento
- L’influenza aviaria è approdata con il ceppo H5N8 in Russia. Sono 7 i contagi tramite pollame.
- L’influenza aviaria è una malattia infettiva contagiosa altamente diffusiva dovuta a un virus influenzale di ceppo A, i sintomi sono simil-influenzali.
- Il trattamento non si discosta da quello associato all’influenza stagionale.
In Russia i primi casi di influenza aviaria del ceppo H5N8 negli esseri umani. Le misure di prevenzione nel mondo sono state attuate ma vediamo di cosa si tratta.
Influenza aviaria: il punto della situazione in Russia
Sono 7 i casi di influenza aviaria negli uomini che sono stati individuati in Russia, responsabile il ceppo H5N8.
I contagiati hanno maneggiato i polli in un impianto di lavorazione, da puntualizzare che il contagio non è avvenuto durante la fase di preparazione del cibo.
I pazienti – nonostante siano asintomatici – sono sotto stretto monitoraggio e viene esclusa, al momento, la trasmissione da persona a persona. Ad ogni modo resta alta l’allerta per la capacità alta del virus di mutare.
Le misure di prevenzione sono state attuate, la comunicazione della Russia all’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) è stata rapida tante che l’istituto virologico Vector di Koltsovo, in Siberia, sta mettendo a punto test specifici per gli esseri umani e lavorando a un vaccino, in modo da essere pronto in caso la situazione peggiori.
Cos’è e come si contrae l’influenza aviaria
L’influenza aviaria è una malattia infettiva contagiosa altamente diffusiva dovuta a un virus influenzale di ceppo A (orthomyxovirus) che colpisce diverse specie di uccelli selvatici e domestici. I ceppi di questo virus sono diversi ma sono pochi quelli che causano infezione negli uomini.
Noti, infatti, sono i casi umani di influenza aviaria per il contatto diretto con volatili infetti, difatti l’imputato in Russia è proprio il pollame.
Ma è possibile contrarre questa influenza anche tramite contatto con superfici o materiali contaminati (come gli escrementi di uccelli o le stesse piume).
Tuttavia, è importante seguire delle basilari regole di igiene alimentare per non contrarre l’influenza aviaria tramite i prodotti derivati dall’avicoltura (carne di pollo e uova). Questi prodotti devono essere anche cotti a temperatura adeguata per eliminare ogni rischio di contagio.
I sintomi che possono svilupparsi
I sintomi nell’uomo compaiono dopo 2-7 giorni dall’esposizione al virus. I sintomi sono simili a quelli dell’influenza:
- febbre;
- mal di testa;
- tosse;
- mal di gola;
- dolori muscolari;
- diarrea.
Nondimeno, ci sono delle malattie associate che possono sorgere e che possono condurre al decesso:
- infezioni oculari;
- infezioni a carico dell’apparato respiratorio;
- encefaliti (infiammazione del cervello spesso scatenata da un virus).
Il trattamento
I trattamenti di base che vengono impiegati per trattare questa patologia sono gli stessi che vengono usati per l’influenza stagionale.
Per evitare ogni rischio di diffusione del virus, i pazienti infetti vengono curati in isolamento.