Influenza 2025, ecco perché sarà un’epidemia secondo gli esperti
Secondo gli esperti, quest'anno l'epidemia di influenza è più grave e precoce, aggravata dalla scarsa vaccinazione e dal mancato rispetto delle misure di contenimento.
Ogni inverno, l’influenza stagionale colpisce milioni di persone in tutto il mondo, ma nel 2025 si prevede una diffusione particolarmente intensa, al punto che gli esperti parlano di una vera e propria epidemia. Secondo le prime stime dei virologi, il ceppo influenzale di quest’anno sarà più aggressivo rispetto ai precedenti, con un’elevata capacità di trasmissione e sintomi più severi.
La situazione in Francia
All’argomento ha dedicato un dettagliato articolo Doctissimo, parlando della situazione francese ma non soltanto. Nel suo ultimo bollettino, Santé Publique France descrive l’epidemia di influenza di quest’inverno come caratterizzata da “un livello di intensità eccezionalmente elevato negli ospedali”. Uno specialista in malattie infettive e un medico d’urgenza spiegano quanto sta accadendo.
Secondo gli esperti, quest’anno l’epidemia di influenza è più grave e precoce, aggravata dalla scarsa vaccinazione e dal mancato rispetto delle misure di contenimento.
Pochi vaccinati
Lo conferma Emmanuel Piednoir, infettivologo all’ospedale di Granville e professore all’Università di Caen, che analizza i fattori ‘in ballo’ quest’anno: “Ci sono due cose. Stiamo già assistendo a un numero di casi molto più elevato rispetto agli altri anni. E l’influenza stessa sembra più grave. Anche il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è molto più elevato e la propensione all’epidemia è un po’ più alta”.
Ma come si spiega questa esplosione di casi? Piednoir aggiunge: “In Francia, a causa della sfiducia, siamo relativamente sottovaccinati, anche nelle popolazioni a rischio”.
Secondo la Sanità Pubblica francese, l’80% dei casi gravi di influenza in terapia intensiva è relativa a persone non vaccinate: “Allo stesso modo, i gesti barriera alla fine non vengono seguiti molto e vengono dimenticati”.
Secondo l’esperto, basta camminare in metropolitana per verificare che nessuno indossi la mascherina, nonostante ci troviamo in un periodo di alta circolazione virale. Anche semplici gesti come l’igiene delle mani non vengono necessariamente rispettati.
La crescita dell’influenza si è verificata a partire dalla fine delle festività e delle riunioni di famiglia: “Questa mescolanza durante le feste favorisce sempre la circolazione virale”, ricorda Emmanuel Piednoir.
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La sanità in difficoltà un po’ ovunque
Questa epidemia di influenza mette ancora più in risalto le difficoltà dell’assistenza sanitaria. “Oltre alla precedente sfiducia nei confronti dell’influenza e dei vaccini, ci troviamo ad affrontare anche una popolazione anziana e fragile, con un’offerta sanitaria in calo, che inevitabilmente provoca colli di bottiglia e perdita di opportunità”, aggiunge il dott. Gérald Kierzek, medico d’urgenza.
E ancora: “Non è tanto la gravità dell’influenza quanto l’impoverimento del nostro sistema sanitario, incapace di gestire un’epidemia stagionale (o un’ondata di calore ad agosto…)”.
Difficoltà, come sappiamo bene, che riguardano anche l’Italia.
L’importanza della vaccinazione
Davanti a questo stato di cose, gli esperti ricordano che vaccinarsi contro l’influenza resta utile e altamente consigliabile.
Bisogna ricordare che l’influenza stagionale rappresenta una minaccia per la salute pubblica, causando milioni di contagi e, nei casi più gravi, complicazioni potenzialmente letali. La vaccinazione antinfluenzale è uno strumento fondamentale per prevenire la diffusione del virus e proteggere le fasce di popolazione più vulnerabili, come gli anziani, le persone con malattie croniche e le donne in gravidanza.
Con l’avanzare dell’età, il sistema immunitario si indebolisce, rendendo gli anziani più suscettibili alle infezioni. L’influenza, che per molte persone può essere solo un fastidio stagionale, negli over 65 può portare a complicazioni serie come polmonite, insufficienza respiratoria e aggravamento di condizioni preesistenti come il diabete o le malattie cardiovascolari. Vaccinarsi riduce il rischio di ospedalizzazione e mortalità, migliorando la qualità della vita.
Il vaccino antinfluenzale non protegge solo chi lo riceve, ma contribuisce a ridurre la circolazione del virus, proteggendo indirettamente anche chi non può vaccinarsi per motivi di salute. Più persone si vaccinano, minore è la probabilità che il virus si diffonda, riducendo il peso sui sistemi sanitari e prevenendo epidemie.
Consultare il proprio medico e aderire alle campagne vaccinali è il primo passo per affrontare la stagione influenzale in sicurezza.
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