Infertilità maschile, le cause principali e la diagnosi

L'infertilità maschile può essere causata da una varietà di problemi fisici o biologici che influenzano la qualità o la quantità degli spermatozoi.

L’infertilità maschile è una condizione in cui un uomo ha difficoltà a concepire un bambino con una partner, nonostante abbiano rapporti sessuali regolari e non protetti per un periodo di almeno 12 mesi. Essa può essere causata da una varietà di problemi fisici o biologici che influenzano la qualità o la quantità degli spermatozoi.

Le cause

Le principali cause di infertilità maschile includono:

Problemi di produzione di spermatozoi: la produzione di spermatozoi insufficienti, di scarsa qualità o con motilità ridotta può essere causata da fattori genetici, infezioni, malattie croniche o squilibri ormonali.

Ostruzione dei dotti spermatici: un’ostruzione o un blocco nei dotti che trasportano gli spermatozoi può impedire la normale eiaculazione. Le cause possono includere infezioni, interventi chirurgici o malformazioni congenite.

Problemi ormonali: squilibri nei livelli ormonali, come quelli legati all’ormone follicolo-stimolante (FSH) o all’ormone luteinizzante (LH), possono interferire con la produzione di spermatozoi.

Varicocele: si tratta di una dilatazione delle vene nel testicolo che può alterare la temperatura e danneggiare gli spermatozoi, riducendo la fertilità.

Malformazioni anatomiche: problemi come un’anomalia nelle strutture genitali possono ostacolare il flusso degli spermatozoi.

Fattori ambientali e di stile di vita: l’esposizione a sostanze chimiche, radiazioni, alcol, fumo di sigaretta, droghe o uno stile di vita poco salutare può danneggiare la qualità degli spermatozoi.

Età: con l’invecchiamento, la qualità e la quantità degli spermatozoi tendono a diminuire, aumentando il rischio di infertilità.

I sintomi

Come si legge sul sito internet dell’IRCCS Humanitas Research Hospital, generalmente le condizioni che portano all’infertilità maschile non hanno sintomi specifici.

Fanno eccezione il varicocele che può essere “silenzioso” o dare una sensazione di fastidio o peso a livello dello scroto, e gli stati infiammatori dei canali uroseminali che spesso provocano urgenza minzionale, bruciore urinario o eiaculatorio.

La diagnosi

La diagnosi di infertilità maschile si basa sulla valutazione del liquido seminale, di esami ormonali, indagini strumentali e in alcuni casi sull’esecuzione di esami genetici.

Lo spermiogramma è l’esame principale per la valutazione della fertilità maschile.

Consente di valutare il volume, il pH, la concentrazione, la morfologia, la motilità, la viscosità, i leucociti e alterazioni provocati dalla presenza di autoanticorpi e infezioni in atto.

Deve essere effettuato dopo 3-5 giorni di astensione dai rapporti sessuali. Per una corretta valutazione della funzionalità del testicolo si devono effettuare almeno due spermiogrammi, ottenuti con un intervallo di almeno di 2 mesi in centri qualificati.

Il test di capacitazione è un test aggiuntivo solo dopo lo spermiogramma basale; valuta la capacità degli spermatozoi di sopravvivere e modificarsi, quando, una volta eiaculati entrano in contatto con l’apparato riproduttivo femminile. Le tecniche utilizzate sono Swim-UP (separazione degli spermatozoi in base alla motilità) o gradiente di densità (separazione degli spermatozoi per densità).

Altri test di funzionalità spermatica

Per alcuni pazienti lo specialista può richiedere l’esecuzione di ulteriori test sul liquido seminale.

I principali esami sono:

MAR-Test consente di rivelare la presenza di anticorpi anti-spermatozoi sulla superficie degli spermatozoi.

Spermiocoltura permette di valutare la presenza di microrganismi patogeni nel liquido seminale.

TUNEL, SCSA o HALO consente di identificare i casi di alterazione del Dna degli spermatozoi (frammentazione del DNA spermatozoario).

Gli esami ormonali hanno lo scopo principale di aiutare nella diagnosi differenziale tra i diversi tipi di infertilità maschile (pre-testicolare, testicolare)

Gli esami più frequentemente richiesti sono FSH, LH, testosterone totale, TSH e prolattina.

Esami strumentali

Ecocolordoppler scrotale o testicolare: esame non invasivo che permette di valutare in maniera completa tutte le caratteristiche del testicolo e di rilevare la presenza di eventuali alterazioni a suo carico (varicocele, neoformazioni testicolari non palpabili benigne o maligne) che possono interferire con la fertilità e la salute generale del paziente.

Esami genetici

In alcuni pazienti infertili vengono prescritti dallo specialista degli esami genetici che prevedono l’analisi dei cromosomi, la ricerca di microdelezioni del cromosoma Y (in casi selezionati) ed analisi di mutazioni del gene per la fibrosi cistica.

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Il trattamento

Il trattamento dell’infertilità maschile dipende dalle cause dell’infertilità stessa. Per questo motivo, è necessario che la fase diagnostica sia eseguita nel modo più preciso e completo possibile. In circa il 30% dei casi di infertilità maschile non è possibile individuare la causa dell’infertilità e quindi non è possibile adoperare una terapia specifica.

Le terapie mediche sono particolarmente efficaci nelle infezioni sintomatiche o asintomatiche dell’apparato riproduttivo (15% delle coppie con difficoltà riproduttiva) e si basano sull’assunzione di antibiotici e antinfiammatori.

In caso di alterazioni degli ormoni, quali l’ipogonadismo ipogonadotropo (una rara condizione ereditaria caratterizzata dal deficit di alcuni ormoni) è possibile intervenire con una terapia medica a base di ormoni per cercare di ripristinare la normale spermatogenesi.

L’uso di antiossidanti (vitamina C, vitamina E, carnitina, acetilcarnitina, glutatione, coenzima Q10; astaxantina) si è dimostrato capace di migliorare alcune condizioni di infertilità meno gravi.

In presenza di varicocele la correzione chirurgica consente concepimenti naturali entro 9 mesi nel 25-35% delle coppie (in base all’età femminile). L’intervento può essere utile per migliorare la frammentazione del DNA degli spermatozoi in vista di cicli di Procreazione medicalmente assistita.

Nelle situazioni in cui c’è una condizione più seria, si deve ricorrere alle procedure di Procreazione medicalmente assistita (PMA) se si vuole raggiungere il concepimento.

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