Infarto silenzioso: cos’è, sintomi e quando chiamare un medico
Non sempre un attacco cardiaco mostra segni e sintomi evidenti. Questa situazione è nota come "infarto silenzioso".
Non sempre un attacco cardiaco mostra segni e sintomi evidenti. Questa situazione è nota come “infarto silenzioso“.
Gli attacchi cardiaci silenziosi rappresentano quasi il 45% di tutti gli attacchi di cuore secondo il Journal of American Heart Association e spesso non vengono rilevati. Diventa, per questo motivo, molto importante saperne di più su questa condizione e sui fattori di rischio.
La maggior parte degli attacchi cardiaci silenziosi sono diagnosticati da elettrocardiogrammi di routine. Le persone, infatti, con un attacco cardiaco in corso non ne sono consapevoli e i relativi sintomi sono spesso scambiati per dolore muscolare, nausea o per un’influenza aggressiva.
Quali sono i fattori di rischio per l’attacco cardiaco silenzioso?
Ci sono diversi fattori che aumentano il rischio di sviluppare attacchi di cuore, tra questi abbiamo:
- fumo;
- storia familiare di condizioni cardiache;
- età;
- diabete;
- alti livelli di colesterolo;
- alta pressione sanguigna;
- obesità;
- stile di vita sedentario.
Essere colpiti da un attacco cardiaco silenzioso aumenta il rischio di successivi infarti, che potrebbe mettere a rischio la vita o portare a gravi complicanze, quali l’insufficienza cardiaca.
Quando rivolgersi al medico?
Nel caso in cui si è esposti a uno o più fattori di rischio per attacco cardiaco silenzioso, è necessario consultare il medico, il quale potrà prescrivere un trattamento specifico per ridurre la probabilità di incorrere in tale condizione.
Se si ritiene di aver aver avuto un attacco cardiaco silenzioso, bisogna rivolgersi, tempestivamente, a un pronto soccorso più vicino, che con l’ausilio di test di imaging (quali l’ecocardiogramma) e un elettrocardiogramma, potrà confermare o meno tale sospetto.