Infarto: i 3 campanelli d’allarme da non sottovalutare mai
Le malattie cardiovascolari sono prevenibili. Scopri i tre segnali d'allarme e come modificare lo stile di vita per proteggere il cuore.
Le malattie cardiovascolari continuano a essere la prima causa di morte tra la popolazione adulta. Secondo il professor Antonio Rebuzzi, cardiologo dell’Università Cattolica di Roma, intervistato da Adnkronos Salute, è possibile prevenire circa il 70% di questi casi attraverso la prevenzione e i progressi della medicina. In vista della Giornata Mondiale del Cuore, è fondamentale sensibilizzare le persone sull’importanza di prendersi cura del proprio cuore e riconoscere i segnali d’allarme.
I tre campanelli d’allarme da non sottovalutare
Sono tre i principali sintomi che indicano un possibile problema al cuore e che non devono mai essere ignorati. Il primo segnale riguarda le palpitazioni o aritmie, che possono indicare una disfunzione del ritmo cardiaco. Il secondo è la sensazione di vertigini o giramenti di testa, che spesso accompagnano una riduzione del flusso sanguigno al cervello. Infine, un dolore persistente al centro del petto è un segnale chiaro che potrebbe indicare un infarto imminente. In tutti questi casi, è cruciale consultare immediatamente un cardiologo.
La salute del cuore degli italiani
Secondo Rebuzzi, il cuore degli italiani è generalmente in buona salute, specialmente rispetto ad altri paesi occidentali come gli Stati Uniti. Questo è dovuto in parte alla dieta mediterranea, ricca di nutrienti che proteggono il sistema cardiovascolare, e a un approccio alla vita più rilassato. Tuttavia, il professore sottolinea che l’Italia detiene un record negativo per quanto riguarda la sedentarietà, uno dei principali fattori di rischio per le malattie del cuore.
Fattori di rischio modificabili
L’attività fisica svolge un ruolo fondamentale nella prevenzione delle malattie cardiache. La sedentarietà, infatti, è uno dei fattori di rischio modificabili, assieme ad abitudini come il consumo di alcol, fumo e droghe, che possono portare a condizioni gravi come obesità, diabete e ipercolesterolemia. Questi fattori, a loro volta, aumentano il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari.
Il ruolo dell’esercizio fisico
Rebuzzi raccomanda di percorrere ogni giorno almeno 5 km a piedi o di dedicare 30-45 minuti di attività fisica per almeno tre volte a settimana. L’esercizio fisico regolare aiuta a ridurre i livelli di colesterolo LDL (il cosiddetto colesterolo cattivo) e a tenere sotto controllo la glicemia. Questo semplice impegno quotidiano può fare la differenza per la salute del cuore.
Pressione arteriosa e controlli
Il controllo della pressione arteriosa è fondamentale, soprattutto per gli uomini sopra i 40 anni e le donne in menopausa. Rebuzzi suggerisce un controllo annuale per chi è in buona salute, mentre per chi presenta fattori di rischio (come una storia familiare di malattie cardiache) i controlli dovrebbero essere più frequenti, ogni 4 mesi.
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