Incidente di Roma, come intervenire sui giovani? Parola allo psichiatra
Quattro ragazzi a bordo di una Lamborghini Suv hanno investito un’altra auto con una mamma e 2 figli. Il più piccolo di 5 anni, Manuel Proietti è morto.
Di seguito tre domande allo psichiatra Enrico Zalanda, presidente della Società Italiana di Psichiatria Forenze, per capire le dinamiche di gruppo, l’effetto normalizzazione e come intervenire.
Analizzando le dinamiche di gruppo, qual è limite di un gioco?
Il limite di un gioco si pone quando le azioni intraprese vanno oltre il confine della sicurezza e dell’incolumità propria e altrui. Da sempre i giovani commettono delle imprudenze e si mettono in situazioni rischiose per la propria e l’altrui incolumità. Questa vicenda dei youtuber magari anche “fatti” di cannabis ha determinato delle reazioni emotive importanti soprattutto nelle persone con un età superiore ai 40 anni. Il fatto che oggi lo facciano filmandosi rende tutto più drammatico, scioccante e per certi versi più esecrabile quando l’esito è quello della morte di innocenti. Da molti ragazzi, specie se in gruppo, la vita viene presa come un gioco nel quale si ricercano attenzione e gratificazioni. L’utilizzo dei social media per documentare comportamenti rischiosi può avere proprio questo scopo. Alcuni soggetti sono motivati a condividere contenuti sensazionalistici per ottenere visualizzazioni, like, commenti e condivisioni. Questa ricerca di gratificazione può portare a comportamenti sempre più estremi o pericolosi per mantenere l’interesse e l’attenzione”
Possiamo parlare di un effetto di “normalizzazione” provocato dai social media?
“La presenza diffusa di comportamenti rischiosi sui social media, porta anche all’effetto di normalizzazione, dove tali azioni appaiono più accettabili o normali a causa della loro esposizione frequente. Ciò può influenzare la percezione delle persone sulla gravità o sulle conseguenze di determinati comportamenti pericolosi, favorendo una maggiore tolleranza o partecipazione”
Esiste un modo per rendere consapevoli i ragazzi dei possibili danni?
“L’uso di droghe o le corse spericolate in auto già viste e riviste sui social, si confondono con la realtà della vita e inducono i ragazzi ad aumentare il livello di rischio favorendo purtroppo incidenti anche mortali. Sarebbe opportuno postare anche gli esiti funesti di queste “bravate” in modo che almeno rendano più consapevoli del rischio mortale questi ragazzi”.
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