In aumento il numero di suicidi tra le giovani donne: è allarme

È necessario un cambiamento culturale che riduca la pressione sociale sulle giovani donne, incoraggiando una maggiore autenticità e accettazione di sé.

L’aumento dei suicidi tra le giovani donne sta sollevando un grave allarme a livello globale, suscitando preoccupazioni in ambito sociale, psicologico e sanitario. Negli ultimi anni, numerosi studi hanno documentato un incremento preoccupante del numero di adolescenti e giovani adulte che ricorrono al gesto estremo per porre fine alle loro sofferenze emotive e psicologiche. Le ragioni alla base di questo fenomeno sono molteplici e complesse, ma non c’è dubbio che il peso crescente della pressione sociale, le difficoltà nella gestione dell’autostima e le esperienze di abuso o isolamento abbiano un impatto devastante sulle giovani menti.

Aumento dei decessi dopo il calo dagli anni ’80

Questa situazione si registra anche in Francia, non a casa all’argomento ha dedicato un dettagliato articolo Femme Actuelle.

Nel suo nuovo rapporto del National Suicide Observatory, la Direzione per la ricerca, gli studi, la valutazione e le statistiche (Drees) nota un “recente aumento dei decessi per suicidio”, dopo un calo costante dagli anni ’80.

Nel 2022 sono stati registrati 9.200 decessi per suicidio, un tasso “leggermente più alto nel 2022” rispetto al 2021 e al 2020. Secondo i dati dell’ONS, i tassi di suicidio sono tre volte più alti tra gli uomini che tra le donne.

Chi è più a rischio

Nel dettaglio, gli autori notano che il rischio di morte per suicidio è “molto più alto tra le persone più anziane”, dove il tasso di suicidio aumenta significativamente tra il 2021 e il 2022. Tra i giovani, il suicidio è la seconda causa di morte, ma il tasso di suicidio è il più basso.

Tuttavia, gli autori dello studio sono preoccupati per l’aumento di quasi il 40% del tasso di suicidio tra il 2020 e il 2022 tra le giovani donne sotto i 25 anni.

Aumentano i ricoveri ospedalieri e gli atti di autolesionismo

Drees evidenzia inoltre un “aumento molto forte dei ricoveri ospedalieri tra adolescenti e giovani donne nell’ultimo decennio”. Il numero di ricoveri ospedalieri per atti autoinflitti, che includono (ma non sono distinguibili da) tentativi di suicidio e automutilazioni non suicide, come l’autolesionismo, “è in aumento tra le ragazze adolescenti e le donne sotto i 25 anni dal 2017”.

Gli autori sottolineano che questo aumento “ha subito un’accelerazione a partire dal 2021 e persiste anche oltre il periodo post-Covid”. Nel 2023, Drees stima che 516 donne tra i 15 e i 19 anni su 100.000 siano state ricoverate in ospedale per questo motivo, con un aumento del +46% rispetto al 2017. Questi tassi sono 4 volte superiori a quelli osservati tra i ragazzi della stessa fascia d’età.

Questo fenomeno è purtroppo trasversale: non si registra solo in Francia ma si riscontra “in molti paesi occidentali e asiatici”.

La delicata situazione delle adolescenti

La Drees sottolinea, sulla base dei risultati dell’indagine Escapad, pubblicata nel 2022 e condotta su adolescenti di 17 anni, che “quasi un quarto delle ragazze adolescenti in Francia afferma di aver avuto pensieri suicidi nel corso dell’anno e circa il 5% afferma di aver fatto un tentativo di suicidio che le ha portate in ospedale nel corso della loro vita”.

Le ipotesi

Come si spiega questo malessere profondo e diffuso tra le giovani donne? Gli autori dello studio sottolineano inoltre “la natura di genere del fenomeno, poiché gli stessi indicatori rimangono stabili per gli adolescenti e i giovani uomini, nei quali la ricerca di altri marcatori di malessere resta finora infruttuosa”.

Quali ipotesi è possibile fare? La prima osservazione è quella secondo cui le ragazze sono sovraesposte alla violenza in varie forme, in particolare sessista e sessuale, “nonché alle ingiunzioni di genere la cui diffusione è ampiamente amplificata dai social network digitali”. Questa esposizione, è dovuta soprattutto ai social network, a standard di bellezza stereotipati e alla sessualizzazione del corpo femminile, ma anche al rischio di molestie.

Le ragazze, in pratica, sono sottoposte a una crescente pressione, sia nel mondo reale che nei social media. L’iper-esposizione a modelli di bellezza irrealistici, la competizione sociale costante e la necessità di conformarsi a standard perfezionistici spesso indeboliscono la loro resilienza emotiva, creando un terreno fertile per ansia, depressione e disordini psicologici.

La seconda osservazione è legata “all’aumento della pubertà precoce nelle ragazze”, anche se gli autori riconoscono che “questo merita ulteriori ricerche, poiché il fenomeno è molto meglio documentato nelle ragazze che nei ragazzi”.

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Il malessere da non sottovalutare mai

In un’intervista a Femme Actuelle, la dottoressa Marie-Rose Moro, psichiatra infantile e dell’adolescenza, ha ricordato l’importanza di non prendere alla leggera i pensieri cupi. Secondo lei, l’unico errore che i genitori potrebbero commettere “sarebbe quello di non capire che si tratta di un’emergenza vitale”.

Ha sottolineato anche la necessità di portare l’adolescente al pronto soccorso, anche se non è la prima volta che ha pensieri suicidi. “Che sia la prima, la seconda o la terza volta, non bisogna esitare, non sono pensieri da banalizzare”, afferma la specialista.

Alcune considerazioni

La situazione richiede un intervento urgente e su più fronti. È fondamentale promuovere una maggiore consapevolezza riguardo alla salute mentale, abbattere le barriere dello stigma e fornire risorse adeguate per supportare chi si trova in difficoltà.

È necessario anche un cambiamento culturale che riduca la pressione sociale sulle giovani donne, incoraggiando una maggiore autenticità e accettazione di sé.

Solo con un impegno collettivo per affrontare questi temi potremo sperare di ridurre il numero di suicidi e di offrire alle giovani donne il supporto di cui hanno bisogno per superare le sfide emotive e psicologiche della loro vita.

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