Il Natale può davvero causare stress psicologico?
Le feste di Natale si avvicinano e ogni volta portano con sé un’atmosfera gioiosa che è impossibile da non notare. Tuttavia, non sempre ci si ritrova alla fine dell’anno con lo spirito giusto per affrontare celebrazioni e banchetti. Quello della salute psicologica è un tema che torna d’attualità anche a ridosso della Natività, perché il clima festoso tende ad esaltare l’eventuale inadeguatezza delle persone, ricordando loro insicurezze personali e disagi di vario genere. Chi soffre già di depressione rischia di abbattersi ulteriormente nel non riuscire a partecipare alla felicità collettiva, motivo per il quale per molti soggetti il Natale può rappresentare una sottovalutata forma di stress. La ragione è anche prettamente pratica, in quanto sottrarsi all’organizzazione di cene e raduni familiari risulta piuttosto complicato in questo periodo. Chi vive da solo e non ha i propri affetti accanto, invece, rischia di dover far fronte alla malinconia, catalizzata in primis dalla nostalgia del passato, quando il Natale era davvero un’occasione di festa e si poneva come una parentesi felice nella quale ogni preoccupazione poteva essere accantonata. Ne è convinto anche David Lazzari, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi, secondo il quale il contrasto tra il clima festoso e le personali condizioni psicologiche viene acuito anche da una possibile insoddisfazione a livello sociale.
Quando si avvicinano Natale e Capodanno, infatti, è inevitabilmente tempo di bilanci. Non sempre i buoni propositi iniziali vengono rispettati e il risultato è spesso quello di non vedere l’ora di voltare pagina, sperando che l’anno nuovo possa portare una ventata di novità. Paradossalmente, quindi, non sono poche le persone che preferirebbero che le festività trascorressero il più rapidamente possibile, sia per potersi rimboccare le maniche, sia per allontanarsi quanto prima da quell’atmosfera che non riescono a condividere, ma che comporta comunque numerosi impegni. Confrontarsi con qualche professionista potrebbe sembrare un’utopia negli ultimi giorni dell’anno, ma anche senza prendere appuntamenti dal vivo è possibile trovare soluzioni per esprimere il proprio malessere e riuscire ad apprezzare meglio le sfumature natalizie, magari attraverso una consulenza psicologica online e su Skype. D’altro canto, il senso di solitudine può essere alimentato anche quando si è in compagnia, anche perché è soprattutto in contesti come feste collettive che risulta più facile isolarsi senza attirare particolare attenzione.
Il Natale tra consumismo e diversità
Per quanto possa risultare singolare, anche gli argomenti prettamente materialistici tende ad allontanare alcune persone dalla celebrazione. È noto che al Natale viene associato anche un aspetto consumistico, come se si stesse perdendo di vista il significato religioso e più intimo dell’evento. Anche questa discrepanza riesce a procurare disagio in ambito sociale: c’è chi preferirebbe comunque festeggiare il Natale, ma non condivide la concezione che la collettività sembra avere della Natività. Ecco che allora anche solo imbattersi nell’allegria altrui genera distanza e finanche intolleranza alla diversità.
Chiaramente, il lato economico gioca la sua parte: rinunciare a determinati acquisti a causa di evidenti difficoltà o sostenere comunque controvoglia spese importanti è un ulteriore fattore di stress. Secondo gli psicologi, un terzo della popolazione italiana affronta il Natale con serie criticità, pur senza darlo a vedere. A prescindere dal proprio stato d’animo, se si è in compagnia si è infatti costretti ad onorare tradizioni e usanze, mentre se ci si trova da soli il rischio è quello di sentirsi sbagliati, di non essere stati in grado di creare i presupposti per vivere il Natale come la maggior parte delle persone.