Il Coronavirus può infettare il 70% della popolazione mondiale
Negli ultimi giorni, la diffusione di Covid-19 è cresciuta notevolmente fuori dalla Cina. Giusto per fare un esempio, ricordiamo che in Corea del Sud ci sono stati 977 casi confermati e 10 decessi.
Nel giro di pochi giorni, l’Iran è passato da zero a 61 casi confermati e a 15 decessi confermati nel giro di una manciata di giorni. Per quanto riguarda il territorio europeo, i numeri più alti per quanto riguarda il numero di contagi e di decessi si registra in Italia, soprattutto, come ben si sa, nelle Regioni del Nord.
Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), si è detto preoccupato per l’aumento dei casi di Coronavirus in territorio italiano.
Le misure di contenimento adottate rappresentano la scelta principale per il contenimento dell’epidemia. La Cina, nelle settimane scorse, ha messo in quarantena diversi milioni di cittadini. Nonostante questo, il virus ha comunque lasciato Wuhan, infettando la popolazione in diverse altre zone del Paese.
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Il punto di vista dell’epidemiologo
Secondo l’epidemiologo Harvard Marc Lipsitch, quanto stiamo vedendo è solo l’inizio. L’esperto, intervistato sulle pagine di The Atlantic, ha sottolineato che, se l’epidemia non sarà tenuta sotto controllo, entro un anno l’infezione riguarderà dal 40 al 70% della popolazione mondiale.
La cifra in questione può fare oggettivamente rabbrividire. Fondamentale è però specificare che, nella maggior parte dei csi, i soggetti colpiti da Covid-19 manifestano sintomi lievi. In alcuni casi, si parla addirittura dell’assenza di sintomi. Quest’ultimo punto è cruciale da sottolineare in quanto rappresenta il motivo per cui l’epidemia risulta difficile da incanalare.
Oggi come oggi, sembra che il numero effettivo di persone colpite dal virus sia sottovalutato. Secondo un rapporto diffuso dal Center for Global Infectous Disease Analysis, le attuali stime internazionali inquadrerebbero solo un terzo dei casi effettivi di Coronavirus.
Covid-19 potrebbe diventare una malattia stagionale
Interessante da citare è anche il punto di vista dell’epidemiologo Stephan Morse dalla Columbia University. A suo avviso, il Coronavirus potrebbe diventare una problematica stagionale. In questo caso, non si tratterebbe più di limitare l’epidemia, ma di tenere sotto controllo i casi adottando le adeguate misure di sanità pubblica.
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