Ibuprofene: a cosa serve? Come e quando assumerlo?
Oggi hai mal di testa, questo t’impedisce di lavorare serenamente e di svolgere tutte quelle attività da calendario oppure un movimento brusco ha causato il torcicollo: forse il primo farmaco da assumere che ti viene in mente è l’ibuprofene, conosciuto per alleviare i dolori.
Ibuprofene: a cosa serve? Come e quando assumerlo?
Quando si parla di Ibuprofene s’intende il principio attivo che fa parte del gruppo dei farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).
È conosciuto con il nome commerciale di Brufen, Moment, Momentact, Nurofen, Arfen, etc.
Come suggerito nel foglietto illustrativo, è indicato come antireumatico, ‘combatte’ infiammazioni e dolori di diverso tipo:
- Emicrania e cefalea.
- Nevralgie.
- Dolori muscoloscheletrici (come il torcicollo).
- Nel dolore da trauma accidentale e sportivo.
- Nei dolori post-estrazione e dopo interventi odonto-stomatologici.
- Nella prevenzione e trattamento dismenorrea (dolori mestruali).
- Nel dolore post operatorio (in chirurgia e oculistica).
- Osteoartrosi in tutte le sue localizzazioni.
- Febbre e dolore associati al comune raffreddore.
Sono molte le formulazioni farmaceutiche disponibili quali: compresse, sciroppo, sospensione orale, gocce orali, gel cutaneo, soluzioni vaginali, supposte, cerotti medicati, etc.
L’ibuprofene può essere assunto anche al di sopra dei 12 anni (peso pari e superiore a 40 kg) e le compresse si trovano in 2 formulazioni: da 400 mg (2-4 volte al giorno a giudizio medico), da 600 mg (1-3 compresse al giorno a giudizio medico).
È efficace nei bambini per la sua azione di antipiretico e analgesico.
Le compresse vanno assunte a stomaco pieno.
Nel neonato – invece – può essere indicata la somministrazione per via endovenosa nei casi di dotto artesioso pervio (mancata chiusura del normale canale tra arteria polmonare e aorta al momento della nascita).
Come per ogni farmaco, anche per l’ibuprofene sono evidenziate le controindicazioni.
È necessario avvertire sempre il medico prima dell’inizio del trattamento nei seguenti casi:
- Soffri d’ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia (scompenso cardiaco).
- Ipersensibilità al principio attivo o a uno degli eccipienti.
- Ipersensibilità all’acido acetilsalicilico o ad altri analgesici, antipiretici, antinfiammatori non steroidei (FANS) in particolare quando l’ipersensibilità è associata a poliposi nasale, angioedema e/o asma.
- Insufficienza epatica e renale grave.
- Insufficienza cardiaca severa.
- Ulcera peptica grave o in fase attiva.
- Storia di emorragia gastrointestinale o perforazione relativa a precedenti trattamenti attivi o storia di emorragia/ulcera peptica ricorrente (due o più episodi distinti dimostrati).
Se hai tendenza al sanguinamento, l’ibuprofene non può essere somministrato.
Vuoi sapere se assumerlo durante la gravidanza? Questo farmaco non è ritenuto sicuro durante la gravidanza tuttavia puoi parlarne con il tuo medico di fiducia.
Se stai soffrendo una grave condizione di disidratazione (causata da vomito, diarrea o insufficiente assunzione di liquidi) non puoi prendere l’ibuprofene.
Potresti trovarti coinvolto negli effetti collaterali riconosciuti che riguardano l’apparato gastrointestinale come:
vomito, difficoltà di digestione gastrica o intestinale, feci scure, vomito con sangue, epigastralgie, diarrea, costipazione, crampi addominali, stomatiti ulcerative, peggioramento di colite e morbo di Crohn, gastrite, dolore epigastrico, pirosi gastrica, malattie dell’intestino, emorragie gastrointestinali, ulcere peptiche.
Per qualsiasi altro disturbo associato e non menzionato, consultare il foglietto illustrativo.
Queste indicazioni non sostituiscono il parere medico, rivolgersi a lui prima d’iniziare il trattamento con l’ibuprofene.