Ha un tumore alla prostata ma il medico non se ne accorge
È successo a Vicenza dove un uomo di 69 anni sotto controllo per 13 anni, ha visto crescere il valore del PSA senza che il medico gli consigliasse esami più approfonditi.
Storia di malasanità in quel di Vicenza. Ha un tumore alla prostata che il medico di base non gli diagnostica e oggi deve convivere con una invalidità del 70%.
Lui, un uomo che oggi ha 69 anni, ha fatto controlli regolari dal 2005, ovvero da quando il padre è morto per una iperplasia prostatica. Dal momento che appena 13enne aveva perso la madre per un cancro al seno, l’uomo aveva deciso di controllarsi periodicamente.
I controlli relativi al PSA, però, negli anni hanno sempre mostrato che c’era qualcosa che non andava: ad ogni esame il valore risultava essere più alto. Nonostante ciò, nessuno dei sanitari di medicina di base che lo hanno seguito gli ha mai prescritto indagini più approfondite. E la malattia è avanzata inesorabilmente compromettendo seriamente la qualità della vita dell’uomo.
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Il 69enne si è rivolto, quindi, a un team di avvocati e medici legali e ha avanzato la richiesta di un risarcimento pari ad un milione di euro.
“Al medico di base – ha spiegato Paolo Simioni di ‘Obiettivo Risarcimento’ – non poteva sfuggire, proprio per la regolarità dei controlli con cui il 69enne si è sempre sottoposto negli anni, la crescita del valore marcatore di riferimento per il tumore alla prostata (il Psa); un dato che dall’anno 2005 è sempre cresciuto arrivando a toccare, nel 2013, ben 9 volte il valore di guardia”.
Il medico coinvolto ha tentato di un accordo del valore di 50mila euro, ma la proposta è stata rifiutata.