Gravidanza isterica: cos’è e quali sono i segnali
Il trattamento richiede un approccio multidisciplinare. La comprensione empatica da parte del medico e dei familiari è cruciale per favorire il recupero.
La maternità è un viaggio straordinario, intriso di amore, forza e trasformazione. È il legame unico che si crea tra una madre e il suo bambino, fatto di gesti, sguardi e silenzi pieni di significato. È la capacità di donarsi senza riserve, di accogliere la vita con tutte le sue sfide e di scoprire, giorno dopo giorno, un amore incondizionato. È una celebrazione della vita, un’esperienza che arricchisce l’anima e insegna il valore della resilienza, della cura e della gioia delle piccole cose a partire dalla gravidanza. Esiste però anche la gravidanza isterica, documentata sin dai tempi antichi. Vediamo di capire di cosa si tratta.
Cos’è la gravidanza isterica
La gravidanza isterica, o pseudociesi, è una condizione psicologica in cui una persona manifesta sintomi simili a quelli di una gravidanza, pur non essendo effettivamente incinta. I sintomi possono includere l’assenza di mestruazioni, aumento del volume addominale, nausea, ingrossamento del seno e persino la percezione di movimenti fetali. Questi fenomeni sono il risultato di fattori psicologici che influenzano il sistema endocrino, causando cambiamenti ormonali che imitano quelli di una gravidanza reale.
Le cause
Come spiega la d.ssa Giulia Bertelli su My Personal Trainer, le cause della pseudociesi o gravidanza isterica, o falsa gravidanza, sono di natura psicosomatica: la donna manifesta dei sintomi del tutto simili a quelli di una vera e propria gestazione, tali per cui si convince di essere in stato interessante. Quando si sottopone al test di gravidanza, però, questo risulta negativo e la visita ginecologica conferma che l’utero non ha cambiato le proprie dimensioni.
La pseudociesi appare come la conseguenza di meccanismi psicologici e neuroendocrini che influenzano reciprocamente l’equilibrio tra mente e corpo. La sindrome può comparire quando è presente un desiderio molto forte di avere un bambino e questo non può essere esaudito.
La problematica può presentarsi anche nel caso contrario, cioè quando si ha un timore incontrollato di essere incinta e non lo si desidera.
Le donne che soffrono di gravidanza isterica riescono quasi sempre a superare questo momento, ma hanno bisogno di un supporto psicoterapeutico.
Un disturbo storicamente documentato
Non si tratta di un fenomeno recente: questa rara condizione da secoli viene studiata da medici e non soltanto.
I primi riferimenti alla gravidanza isterica sono stati riscontrati negli scritti di Ippocrate (300 a.C.); la problematica è riportata anche da alcuni documenti medioevali e fu trattata, in seguito, da Freud. Molti storici sostengono che la regina d’Inghilterra Maria Tudor (detta la Sanguinaria o “Bloody Mary”) soffrisse di pseudociesi.
Questo fenomeno è stato riscontrato in tutti i gruppi etnici e socio-economici.
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Fenomeno presente anche in altri mammiferi
È bene precisare, prima di proseguire nell’analisi del fenomeno, che gravidanze isteriche sono state riscontrate anche in altri mammiferi quali cani e topi. Non si tratta quindi di un disturbo limitato solo agli esseri umani.
E’ un fatto anche culturale
Le gravidanze isteriche sembrano essere più comuni nelle donne di età compresa tra 20 a 39 anni, ma sono state descritte anche nelle ragazze prima del menarca e nelle anziane in post-menopausa.
Nonostante le cifre precise relative alla prevalenza della pseudociesi non siano disponibili, è stato riscontrato che il fenomeno tende a presentarsi nelle culture che danno un valore assoluto alla gravidanza (e al ruolo di madre) e per le quali la fertilità rappresenta un prerequisito per il matrimonio o per una relazione stabile.
Oggi questo disturbo sembra sia in diminuzione nei paesi sviluppati. Ciò può essere correlato ad un nuovo ruolo delle donne, e alla consapevolezza che il ruolo primario di una donna non è più solo quello di mettere al mondo figli ed allevarli.
Meccanismi psicologici e neuroendocrini
La pseudociesi è classificata come “disturbo somatoforme” nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, pubblicazione di riferimento redatta dall’American Psychiatric Association.
Lo sviluppo della pseudociesi coinvolge meccanismi psicologici e neuroendocrini che influenzano reciprocamente l’equilibrio tra mente e corpo. Alla base di questa patologia sembrano ritrovarsi lo stress emotivo, la ricerca dell’identità donna–madre e la forte pressione sociale. Pertanto, la gravidanza isterica può comparire quando la donna manifesta un desiderio molto forte di avere un bambino oppure, al contrario, è sopraffatta dalla paura incontrollata di poter essere incinta quando non lo desidera, per motivi personali e/o considerazioni culturali.
Gli studiosi del fenomeno sostengono che questo malessere psicologico possa determinare il coinvolgimento dell’asse ipotalamo-ipofisi-ovaio, alterandone la funzione. Ciò si tradurrebbe in un’abnorme secrezione di ormoni (tra cui estrogeni e prolattina), in grado di indurre, nel corpo della donna, una serie di cambiamenti fisici simili a quelli che si riscontrano nel periodo di gestazione vero e proprio.
Quando è presente un profondo stato depressivo, inoltre, è possibile che vengano influenzati i neurotrasmettitori (come la serotonina) e le ammine biogene, coinvolte nella regolazione degli ormoni riproduttivi.
Sintetizzando, è utile dire che la pseudociesi può essere associata a un forte desiderio di maternità, stress psicologico, traumi emotivi o disturbi psichiatrici sottostanti, come depressione o ansia. Talvolta, è presente un contesto sociale o culturale che esercita pressione sulla persona riguardo alla gravidanza.
I segni
Come spiega ancora la d.ssa Bertelli, la presentazione clinica della gravidanza isterica ha sia aspetti psicologici che fisiologici.
Le donne affette dal disturbo hanno una forte e radicata convinzione di essere incinte e presentano uno o più dei seguenti segni o sintomi caratteristici del periodo di gestazione: ingrossamento dell’addome; irregolarità del ciclo mestruale; nausea, vomito e capogiri; aumento di peso; sbalzi d’umore; cambiamenti del seno (secrezioni dai capezzoli, senso di tensione mammaria ecc.); aumento della frequenza urinaria; percezione dei movimenti del feto.
Nonostante i segni tipici della gravidanza, le donne che soffrono di questa condizione psicosomatica non sono fisicamente gravide e non presentano una serie di altri segni: durante l’ecografia, ad esempio, non si riscontra il battito cardiaco del feto.
Il segno più comune, ossia l’ingrossamento addominale, avviene senza l’estroflessione dell’ombelico tipicamente osservata in gravidanza. L’aumento del volume della pancia è determinato, in realtà, da distensione gassosa, grasso in eccesso, pronunciata lordosi lombare o ritenzione fecale e/o urinaria.
La sensazione soggettiva di percepire i movimenti fetali tende a presentarsi, invece, con modalità atipica, per intensità e durata; questa può essere dovuta alla contrazione della muscolatura della parete addominale o alla peristalsi intestinale.
Diagnosi
Per prima cosa la gravidanza isterica viene diagnosticata escludendo che si tratti di una vera gestazione. Oltre all’esame fisico, il medico dovrà effettuare, quindi, un test di gravidanza e un’ecografia addominale per controllare le dimensioni dell’utero.
Le donne che sperimentano questo disturbo possono presentare varie alterazioni nella concentrazione di prolattina, estrogeni, progesterone, ormone follicolo-stimolante e luteinizzante. Tuttavia, non esiste un profilo comune a tutti i casi di gravidanza isterica e le modifiche endocrinologiche possono essere incoerenti.
Nonostante la sintomatologia, il risultato del test di gravidanza è sempre e comunque negativo.
Cura
La maggior parte delle donne affette da questo disturbo può convincersi di non aspettare un bambino di fronte all’evidenza dell’esame ecografico o di altre tecniche di imaging.
Il trattamento richiede un approccio multidisciplinare. È essenziale come detto escludere con certezza una gravidanza reale attraverso test medici (esami del sangue, ecografie). Una volta confermata la diagnosi, si procede con un supporto psicologico o psichiatrico, per affrontare le cause emotive o mentali alla base della condizione. In alcuni casi, può essere utile una terapia farmacologica per regolare eventuali squilibri ormonali o trattare sintomi correlati.
La comprensione empatica da parte del medico e dei familiari è cruciale per favorire il recupero.
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