Gotta: cos’è, come si manifesta e come si cura
La gotta è una malattia del metabolismo cui trattamento contribuisce alla prevenzione di nuove ‘ricadute’. Un particolare riferimento all’alimentazione.
La gotta: di cosa si tratta?
Questa è una malattia infiammatoria acuta che compromette le articolazioni in quanto nel sangue aumentano i livelli di acido urico che si depositano nelle articolazioni comportando la comparsa di dolore, arrossamento e gonfiore articolare.
Una patologia che ‘attacca’ durante la notte tramite la sensazione di dolore, molto diffusa in Italia: si stima che ad esserne affetti siano 500 mila tra uomini over 40 e donne in menopausa.
Tra le maggiori cause dell’iperuricemia (la presenza nel sangue di un’elevata concentrazione plasmatica di acido urico) vi sono l’obesità, l’ipercolesterolemia e l’ipertrigliceridemia, tutte condizioni prevenibili con adeguati accorgimenti.
Non pensare che siano tutte le articolazioni contemporaneamente ad essere compromesse, solitamente la gotta ne colpisce una per volta e quella più frequentemente presa di mira è la metatarso-falangea dell’alluce.
Tuttavia questo non esclude la compromissione di altre sedi e tessuti generando i cosiddetti tofi (depositi di cristalli di urati sotto forma di noduli).
Come avrete avuto modo di capire la malattia si scatena a causa di un accumulo eccessivo di acido urico nel sangue, sostanza che si trova normalmente nel nostro corpo.
Ma la sua quantità può eccedere se vi è un problema di escrezione renale che può essere dato dall’introito eccessivo con gli alimenti.
A tal proposito vi consigliamo gli alimenti da evitare:
Carne rossa, pesce (aringhe, trote, sgombri, tonno, sardine, acciughe, eglefino), bevande zuccherate (come i succhi di frutta), lieviti (lievito alimentare, lievito di birra), carboidrati raffinati (pane bianco, torte, biscotti), legumi.
I sintomi della gotta
Non è difficile riconoscere i sintomi della gotta, il dolore ha un esordio acuto (generalmente all’alluce).
Gonfiore e arrossamento, i tofi potrebbero comparire ai lobi delle orecchie e nei reni – oltre che nelle altre articolazioni – quando la malattia tende a cronicizzarsi.
Diagnosi
La diagnosi deve essere posta da uno specialista e a tal fine vengono effettuati degli esami di laboratorio per valutare l’uricemia – quale punto nodale di questa patologia – e il suo dosaggio nelle urine nell’arco di 24 ore.
Solamente se la condizione è sorta da diverso tempo si può procedere alla rilevazione dei danni ossei tramite radiografia.
La diagnosi sarà posta successivamente alla valutazione dell’esame al microscopio del liquido sinoviale (un fluido limpido che protegge le superfici articolari).
Trattamento
Trattandosi di un’infiammazione, la prima risposta tempestiva sarà quella di ‘spegnerla’ tramite un approccio farmacologico (farmaci antinfiammatori e colchicina, un farmaco specifico).
L’obiettivo successivo sarà quello di prevenire la manifestazione di nuovi attacchi ed evitare che il quadro patologico diventi cronico.
Come fare? Tramite un corretto stile alimentare (vedi elenco degli alimenti da evitare).