Gli impianti per l’aria condizionata possono diffondere il coronavirus?
Aprire le finestre di casa può aiutare a prevenire la diffusione del Coronavirus negli ambienti domestici. A dirlo è un gruppo di esperti di microbiologia attivi presso l’Università dell’Oregon e della California, che hanno formulato alcune raccomandazioni analizzando gli studi su diversi virus, tra i quali è possibile citare anche SARS-CoV-2, la causa della malattia da Covid-19.
I risultati del loro lavoro scientifico sono stati pubblicati sulle pagine della rivista mSystems. Gli esperti sperano che le loro linee guida possano fungere da punto di riferimento utile a coloro i quali avranno il compito di decidere quando e come diminuire le misure di distanziamento sociale finalizzate a frenare la pandemia.
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I dettagli dello studio
Come sottolineato dagli esperti sopra ricordati, il 90% circa delle persone trascorre il 90% della propria vita quotidiana in ambienti chiusi (casa o ufficio). Questo contesto offre ai virus – non solo al SARS-CoV-2 – un’ampia gamma di modalità di infezione.
Si va dalle interazioni tra persone, fino alla contaminazione delle superfici che vengono toccate ogni giorno anche più volte al giorno. Il modo in cui un ambiente domestico o di lavoro viene ventilato può avere un’influenza concreta sui percorsi dei virus.
Gli esperti hanno fatto presente che il modo migliore per arieggiare un ambiente interno è aprire la finestra, ovviamente agendo in considerazione della temperatura esterna. Inoltre, è bene ricordare che diverse ricerche hanno posto l’accento sul fatto che anche la luce può rivelarsi utile ai fini del controllo della diffusione di alcune malattie infettive.
Si tratta di studi che hanno scoperto che la luce naturale del giorno è in grado di avere un’influenza su alcune comunità di batteri presenti in un determinato spazio. Interessante a tal proposito è uno studio che si è invece focalizzato su un virus, ossia quello dell’influenza. Gli esperti che l’hanno effettuato hanno scoperto che la luce naturale simulata ha ridotto la sua emivita notevolmente, facendola passare da 31 minuti a due minuti.
Gli studiosi hanno raccomandato anche di fare attenzione ai sistemi di condizionamento. Il loro funzionamento, che prevede la reimmissione in circolo dell’aria, può potenzialmente rappresentare un fattore poco favorevole alla prevenzione del contagio, soprattutto se si aumenta la velocità del flusso d’aria.
Premettendo il fatto che la ricerca scientifica in merito è ancora poco consistente, gli esperti hanno sottolineato che, se si sente la necessità del loro utilizzo, è opportuno aprire la finestra dopo averli fatti andare, in modo da ‘diluire’ gli agenti contaminanti interni. Inoltre, è cruciale mantenere i filtri degli impianti di condizionamento perfettamente puliti.
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