Gli animali NON trasmettono il Coronavirus: facciamo chiarezza
Non ci sono prove del fatto che gli animali domestici possano trasmettere il nuovo Coronavirus. A confermarlo per l’ennesima volta ci ha pensato l’ANSES, ossia l’agenzia francese per la salute e la sicurezza alimentare.
I rappresentanti di questa importantissima realtà sanitaria hanno fatto sapere che, conoscenze scientifiche alla mano, è molto improbabile che il Coronavirus, che ha fatto un salto di specie dal pipistrello all’uomo, possa ripetere lo stesso percorso dall’uomo a un altro animale.
I rappresentanti di ANSES hanno sottolineato anche il fatto che nessun virus dello stesso gruppo del SARS-CoV-2 è mai stata rilevato in un animale domestico.
Se in alcune specie animali è presente il recettore che consente a SARS-CoV-2 di attaccarsi alle cellule, questa presenza non è sempre sufficiente per consentire la replicazione del virus.
Nessuna contaminazione del tratto digestivo del cane
A dare inizio all’allarme relativo alla possibile trasmissione da parte degli animali domestici ci ha pensato il caso di un cane positivo a Hong Kong, animale domestico di un soggetto infettato.
Gli esperti ritengono che la presenza del virus nelle cavità nasali e orali dell’animale non rappresenti una prova dell’infezione dell’animale. Per essere precisi, è il caso di parlare di contaminazione passiva (sopravvivenza del virus su una mucosa ma senza replicazione). Tuttavia, su questo aspetto è necessario effettuare nuovi studi.
LEGGI ANCHE: Coronavirus, cosa sappiamo sul tempo di incubazione del Covid-19?
Conclusioni
Escludendo la contaminazione da parte di un animale di allevamento. Gli esperti di ANSES escludono anche la possibilità di una contaminazione a seguito dell’ingestione della carne del suddetto animale.
Per gli studiosi, l’unica possibilità di contaminazione del cibo è la sua manipolazione da parte di una persona malata. L’agenzia francese sottolinea le buone pratiche igieniche, raccomandando la cottura a 63°C per almeno 4 minuti della carne. In questo modo, è possibile abbassare notevolmente il rischio di contaminazione dei prodotti alimentari.
LEGGI ANCHE: Team scientifico canadese ha isolato il nuovo Coronavirus