Glaucoma: cos’è, tipi, sintomi, cause e cure
Un’aumentata pressione oculare spesso è la causa del glaucoma. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) a soffrirne sono 55 milioni di persone nel mondo.
Glaucoma, la malattia dell’occhio
Si tratta di una malattia oculare dove ad essere compromesso è il nervo ottico che perde delle fibre, correlata spesso ad un aumento della pressione dell’occhio: è il liquido presente nel bulbo oculare a non essere drenato correttamente.
Sono 4 le forme di glaucoma conosciute:
- Glaucoma primario acuto ad angolo chiuso: Si presenta con un improvviso incremento pressorio, incorrere in questo tipo di glaucoma è raro ma nel 70% dei casi sono le donne a soffrirne.
- Glaucoma primario cronico ad angolo aperto: si presenta nell’80% dei casi. Solitamente non dà sintomi e il suo sviluppo è lento.
- Glaucoma congenito: è un problema che insorge già alla nascita avvertendo fotofobia (fastidio al contatto con la luce).
- Glaucoma secondario: la malattia si manifesta per via di una patologia esistente come il diabete.
È naturale che ad ogni forma di glaucoma siano accostati dei sintomi specifici.
Tuttavia, escludendo il glaucoma primario acuto ad angolo chiuso, nelle altre forme la progressione è lenta non apportando nessun segnale d’allarme ma è possibile fare più attenzione a dei dettagli che possono essere scambiati per “normalità” con l’età che avanza:
- Urtare facilmente con oggetti o pareti.
- Non vedere i gradini in basso.
- Avere difficoltà nel vedere bene il campo visivo (in alto, in basso, lateralmente).
- Ad essere compromessa per prima è la visione centrale (nel glaucoma cronico ad angolo aperto avviene dopo, dapprima è il campo perimetrale ad essere intaccato ed è ad insorgenza lenta).
Nel glaucoma acuto sorge un dolore insopportabile agli occhi correlato al mal di testa, si presentano degli aloni attorno alle fonti luminose e la visione annebbiata.
Questi ultimi due sintomi si manifestano anche nel glaucoma secondario. Bisogna fare molta attenzione in quanto i sintomi – in questo caso – possono essere confusi con quelli di altre malattie.
Nel glaucoma congenito (nei bambini) si assiste ad una fotofobia, agli occhi appannati, a strabismo, ad un’eccessiva lacrimazione.
Quali sono le cause del glaucoma?
Possono essere diverse ed includere: la fascia di età (dai 40 ai 60 anni aumenta il rischio), la miopia (è più facile incorrere nel glaucoma), un’ipertensione oculare o una predisposizione familiare.
Per una corretta diagnosi del glaucoma è importante sottoporsi a costanti controlli oculistici – soprattutto i pazienti ad alto rischio –, l’oculista potrà utilizzare diverse metodiche per accettarsi:
- Esame della pressione intraoculare.
- Gonioscopia.
- Studio della morfometria papillare e dello strato delle fibre nervose peripapillari.
- Pachimetria corneale.
- Esame del nervo ottico.
- Esame del campo visivo.
Il tipo di cura è strettamente connesso alla forma di glaucoma ma – ad ogni modo – rientra in una condizione cronica.
All’inizio possono essere indicati dei colliri oppure potrebbero essere suggeriti dei trattamenti di laser parachirurgici e in casi avanzati degli interventi chirurgici.
Bisogna agire tempestivamente: la malattia potrebbe diventare irreversibile.