Giornata Mondiale dell’Endometriosi, in Italia colpisce 3 milioni di donne

La Giornata Mondiale dell'Endometriosi rappresenta un'opportunità cruciale per aumentare la consapevolezza su questa patologia ancora poco conosciuta e spesso sottovalutata.

La Giornata Mondiale dell’Endometriosi si celebra oggi, 28 marzo 2025. Questa ricorrenza, istituita nel 2014, mira a sensibilizzare l’opinione pubblica su una patologia che colpisce milioni di donne in tutto il mondo.

L’endometriosi in Italia

L’endometriosi è una malattia infiammatoria cronica che interessa circa 3 milioni di donne in Italia, pari al 10-15% delle donne in età riproduttiva. La patologia colpisce principalmente donne tra i 25 e i 35 anni, ma può manifestarsi anche in fasce d’età più giovani.

Sintomi e diagnosi

I principali sintomi dell’endometriosi includono:

Dolore durante e tra i cicli mestruali

Dolore durante i rapporti sessuali

Dolore durante l’evacuazione

Disturbi gastroenterici associati

Purtroppo, si registra ancora un ritardo diagnostico medio di oltre 6 anni tra l’esordio dei sintomi e la diagnosi effettiva. Questo ritardo è dovuto in parte alla sottovalutazione del dolore, spesso considerato “normale” durante il ciclo mestruale.

Le cause del ritardo diagnostico

Il ritardo diagnostico dell’endometriosi, stimato tra i 6 e i 10 anni dalla comparsa dei primi sintomi, è causato da diversi fattori.

Normalizzazione del dolore mestruale: spesso il dolore intenso durante le mestruazioni viene considerato “normale”, portando a sottovalutare un possibile sintomo di endometriosi.

Scarsa consapevolezza della patologia: una limitata conoscenza dell’endometriosi, sia tra le pazienti che tra alcuni medici, contribuisce al ritardo diagnostico.

Complessità della malattia: l’endometriosi è una patologia subdola e complessa, che colpisce sia il piano fisico che emotivo, rendendo difficile la diagnosi.

Sintomi aspecifici: i sintomi dell’endometriosi possono essere confusi con quelli di altre patologie, portando a diagnosi errate o ritardate.

Difficoltà negli esami diagnostici: spesso gli esami strumentali risultano negativi nelle fasi iniziali della malattia, complicando l’identificazione precoce.

Età di insorgenza: l’endometriosi può manifestarsi già dall’adolescenza, ma spesso viene diagnosticata solo tra i 25 e i 35 anni, causando un ritardo significativo nella diagnosi.

Sottovalutazione dei sintomi: ll dolore durante i rapporti sessuali e altri sintomi associati all’endometriosi vengono spesso minimizzati o ignorati.

Mancanza di marcatori specifici: l’assenza di indicatori biologici specifici per l’endometriosi rende più complessa una diagnosi precoce e accurata.

Variabilità dei sintomi: la sintomatologia dell’endometriosi può variare notevolmente da persona a persona, rendendo più difficile il riconoscimento della patologia.

Carenza di ricerca: la relativa giovane età della patologia nella ricerca scientifica ha contribuito a una conoscenza limitata tra gli specialisti.

Questi fattori, combinati, contribuiscono al significativo ritardo diagnostico dell’endometriosi, incidendo negativamente sulla qualità di vita dei pazienti e sulla progressione della malattia.

Endometriosi: cause e sintomi.
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Come si interviene dopo la diagnosi

I trattamenti più efficaci per l’endometriosi includono approcci farmacologici e chirurgici, a seconda della gravità dei sintomi e delle esigenze della paziente.

Terapia farmacologica

Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS): usati per alleviare il dolore, specialmente nei casi lievi.

Contraccettivi ormonali: contraccettivi estro-progestinici in associazione continua; progestinici, per pazienti con controindicazioni alla terapia estrogenica; agonisti e antagonisti del GnRH (Leuprolide e Elagolix, efficaci nel ridurre il dolore, ma l’uso è limitato a 6 mesi per evitare la perdita ossea); Dienogest, un progestinico specifico per l’endometriosi, efficace quanto gli analoghi del GnRH nella riduzione del dolore pelvico; inibitori dell’aromatasi, possono essere combinati con analoghi del GnRH per una maggiore efficacia nel ridurre il dolore.

Trattamento chirurgico

Laparoscopia: per l’asportazione o l’ablazione degli impianti endometriosici, particolarmente efficace per endometriosi moderata o grave.

Cistectomia ovarica: indicata in presenza di endometriomi.

Isterectomia con o senza salpingo-oforectomia: considerata per pazienti con dolore pelvico da moderato a grave che non desiderano più prole.

È importante notare che il trattamento dell’endometriosi deve essere personalizzato e può richiedere una combinazione di approcci. La terapia ormonale continua, come pillole estroprogestiniche o progestiniche, è considerata la prima scelta per il trattamento a medio e lungo termine, data la natura cronica della malattia.

L’infertilità

La Società Italiana della Riproduzione Umana (SIRU) ha lanciato una campagna di sensibilizzazione, sottolineando che nel 30% dei casi l’endometriosi provoca problemi di infertilità.

Importanza della sensibilizzazione

La Giornata Mondiale dell’Endometriosi rappresenta un’opportunità cruciale per aumentare la consapevolezza su questa patologia ancora poco conosciuta e spesso sottovalutata. È fondamentale promuovere una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo per migliorare la qualità della vita delle donne affette da endometriosi.

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