Gas lacrimogeni: qual è davvero l’impatto sulla salute? Gli effetti
Scopri l'impatto reale dei gas lacrimogeni sulla salute umana e gli effetti che possono causare.
Utilizzati per decenni, gli effetti dei gas lacrimogeni sono stati ampiamente documentati. L’esposizione ad essi provoca irritazione agli occhi, al naso, alla bocca, alla gola, accompagnata da lacrime, e conseguenze respiratorie come starnuti, tosse e difficoltà respiratorie. Il gas lacrimogeno è stato anche associato ad effetti avversi sul sistema nervoso centrale, sul sistema cardiovascolare e sull’apparato digerente.
In casi estremi, senza alcuna ventilazione e mezzi per far fuoriuscire il gas per un lungo periodo di tempo (il che è raro), questa esposizione può causare ustioni, danni ai polmoni e persino la morte.
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Effetti a lungo termine poco studiati
Tuttavia, l’impatto sulla salute a lungo termine dei gas lacrimogeni rimane poco studiato fino ad oggi. Sappiamo che questi gas contengono CS, la cui molecola principale è l’orto-clorobenziliden-malononitrile, ma la composizione dei dispositivi non è stata resa pubblica fino ad oggi.
Inoltre, gli effetti dei gas lacrimogeni sulle popolazioni a rischio, come bambini, asmatici e anziani, non sono sufficientemente studiati per conoscerne i rischi.
Un tempo di contatto che rimane effimero durante le manifestazioni
In Italia, il gas lacrimogeno è usato dalle forze dell’ordine in caso di proteste violente. Ma anche in Francia, dove sono in corso le manifestazioni contro la riforma delle pensioni.
Un fenomeno testimoniato dal dottor Gérald Kierzek, direttore medico di Doctissimo e medico del pronto soccorso, che cura irritazioni agli occhi e attacchi di asma causati dal gas.
Per quanto riguarda l’inalazione dei gas lacrimogeni, l’esperto evoca un contesto particolare che non dovrebbe necessariamente preoccuparci:
“Come sempre in caso di inalazione, il pericolo deriva dal tempo di contatto e dall’atmosfera confinata che consentirebbe una concentrazione di gas. Tuttavia, nell’ambito delle manifestazioni, il tempo di contatto con i gas lacrimogeni rimane piuttosto breve, passa all’esterno, quindi in uno spazio ventilato che evita un’eccessiva concentrazione, e non è un’esposizione che si ripete, a priori ogni giorno o ogni settimana”.
Tuttavia, il medico ricorda ancora che il rischio si basa anche sull’uso che ne fanno le forze dell’ordine. “Esiste una dottrina per l’uso di queste armi (cosiddette non letali) da parte della polizia, in particolare nell’ambito del mantenimento dell’ordine, che va rispettata, con un uso proporzionato e con discernimento”.
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