Fuoco di Sant’Antonio: cos’è, sintomi e perché si chiama così
Una storia francese che risale al XII secolo ha a che fare con quello che viene conosciuto da tutti come ‘Fuoco di Sant’Antonio’.
Tra medicina e preghiere scongiuranti antiche, il ritratto di Santo Antonio abate con un maiale in mano, vi parleremo di questa malattia, i suoi sintomi e le origini.
Fuoco di Sant’Antonio: cos’è, sintomi, cause, diagnosi e trattamento
Una storia poco conosciuta quella dell’eremita egiziano ma conosciuta da molti invece è la malattia del virus Herpes Zoster da cui storia origina il nome del fuoco che brucia: il ‘Fuoco di Sant’Antonio’.
Una malattia infettiva che si sviluppa a partire dalla riattivazione del Virus Varicella-Zoster (VZV).
Le infiammazioni cutanee legano il nome comune della malattia al Santo Antonio abate, le eruzioni cutanee caratterizzate da vescicole ripiene di liquido inducono dolore cronico nella zona interessata (solitamente una parte del corpo).
Sono i giorni precedenti all’Herpes Zoster a fare da sentinella: inizia il dolore e il formicolio in una striscia di pelle – definita dermatomero – di una parte del corpo.
Successivamente – sulla stessa zona colpita – si noterà un rossore e la comparsa delle vescicole (normalmente su un lato del tronco ma possono apparire anche in altre parti del corpo) che continueranno a svilupparsi negli altri giorni successivi.
È una malattia che può colpire sia bambini che adulti, tuttavia – in questi ultimi – appare più pericolosa.
Si stima che il 10% della popolazione si ammala del ‘Fuoco di Sant’Antonio’ dopo aver contratto la varicella, la sua causa: il virus era rimasto inattivo per anni. Un abbassamento delle difese immunitarie può essere sufficiente ad una sua riattivazione.
Sono diversi i sintomi del virus dell’Herpes Zoster:
- Dermatomero eritematoso e ricoperto di vescicole.
- Dolore cronico.
- Febbre.
- Prurito.
- Mal di testa.
- Brividi.
- Mal di stomaco.
- Spossatezza.
La diagnosi viene posta sotto valutazione medica e solamente in rari casi si ricorre alla biopsia del campione prelevato in quanto all’osservazione del dermatomero con vesciche la malattia non desta dubbi.
Se nei “giorni sentinella” si ricorre alla visita medica, il trattamento potrà essere immediato tramite farmaci antivirali, antidolorifici e antinfiammatori.
Solitamente questa malattia guarisce spontaneamente.
La prevenzione può essere svolta sottoponendosi al vaccino.
Herpes Zoster e tradizione popolare
Sant’Antonio Abate è il protagonista di questa storia che risale al 250-356 circa, un eremita che durante il suo viaggio nel deserto era stato “provato” dal fuoco del demonio.
Il cosiddetto detentore dello ‘Spirito di Fuoco’ che lui stesso dichiarava di avere ricevuto, era conosciuto come guaritore, protettore e custode di questo fuoco: a partire dalla Francia del XII secolo veniva invocato per chiedere la guarigione dalle malattie che provocavano dolore e bruciore. Ad oggi viene associato al virus dell’Herpes Zoster.