Formaggi pastorizzati di latto vaccino, pericolo listeriosi
Il 30 maggio scorso il Ministero della Salute italiano ha notificato alla UE un’allerta alimentare per la presenza di Listeria monocytogenes in formaggi pastorizzati di latte vaccino provenienti dall'Ungheria.
Il 30 maggio scorso il Ministero della Salute italiano ha notificato alla UE un’allerta alimentare per la presenza di Listeria monocytogenes (presenza / 25 g) in formaggi pastorizzati di latte vaccino provenienti dall’Ungheria.
I formaggi (presumibilmente) non sono più sul mercato anche se sono stati venduti in diverse catene di supermercati. Il formaggio è stato esportato nei Paesi UE, compresa l’Italia.
La segnalazione è stata diffusa attraverso il sistema di allerta europeo (dettagli di notifica – 2018.1486), questo vuol dire che tutti i Paesi interessati hanno ricevuto la notizia e si sono attivarti immediatamente per verificare che il produttore abbia ritirato il formaggio dagli scaffali di tutti i punti vendita, informando i consumatori.
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Il motivo del ritiro, dunque, è una contaminazione da Listeria monocytogenes, un batterio che può dare origine a disturbi gastrointestinali e in alcuni soggetti a rischio può sfociare in malattie sistemiche più gravi come la meningite.
Secondo quanto riporta l’Istituto superiore della sanità, la listeriosi fa parte del gruppo di malattie definibili come tossinfezioni alimentari e prende il nome dall’agente patogeno che la causa, il batterio Listeria monocytogenes. La listeriosi è particolarmente pericolosa per le persone immunodepresse, malati di cancro, diabete, Aids, persone anziane, neonati e donne in gravidanza.
La listeriosi può assumere due forme:
- diarroica, più tipica delle tossinfezioni alimentari, che si manifesta nel giro di poche ore dall’ingestione;
- invasiva o sistemica, che attraverso i tessuti intestinali e il flusso sanguigno si diffonde sviluppando forme più acute di sepsi, encefaliti e meningiti. In questo caso, tra l’ingestione del cibo a rischio e la manifestazione dei sintomi possono passare anche periodi di tempo piuttosto consistenti, talvolta fino a 90 giorni.
Dato il rischio grave che si corre in seguito alla contaminazione del batterio particolarmente patogeno, Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei Diritti, raccomanda massima allerta, in attesa che il Ministero della salute comunichi sul suo sito web, nella sezione Avvisi di sicurezza i lotti, il produttore ed il nome dei formaggi interessati dal richiamo dal mercato europeo e non solo.