Etichetta italiana incompleta. Richiamato lotto di spaghetti all’uovo con basilico
Questa settimana tra le esportazioni italiane in altri Paesi, scatta di nuovo un’allerta alimentare per un lotto di pasta fresca all’uovo italiana, etichettata come spaghetti con basilico, distribuita ad altri paesi membri.
Il sistema di allerta rapido per gli alimenti e i mangimi europeo (RASFF), infatti, ha attivato un avviso di sicurezza per allergeni dichiarati in modo errato, avviando una campagna di ritiro e di richiamo con avviso pubblicato sul sito web del sistema di allarme rapido europeo oltre ad avere diffuso un comunicato stampa.
Nell’avviso 2005.2017 del 21 novembre si parla di rischio grave “per la presenza di indicazioni incomplete in lingua italiana degli ingredienti e della dichiarazione nutrizionale e l’indicazione errata in italiano degli allergeni nella pasta fresca con uova (etichettata come spaghetti con basilico) proveniente dall’Italia”.
L’allarme in questione proviene dal Ministero della salute olandese.
L’avviso però non riporta il nome del produttore, chiarisce Giovanni D’Agata, presidente dello ‘Sportello dei Diritti’.
In attesa che il Ministero della salute comunichi sul suo sito web, nella sezione Avvisi di sicurezza la provenienza della pasta nel mirino delle autorità sanitarie dei Paesi Bassi, si evidenzia che sono a rischio i soggetti intolleranti all’uovo in quanto il prodotto si deve considerare dannoso per la salute.
“Il consumatore allergico – ha aggiunto D’Agata – per il quale la presenza in un prodotto di un allergene NON dichiarato in etichetta costituisce un fattore di rischio per la sua salute, così come per tutti i soggetti allergici a quell’allergene, rischio che nei casi più severi può rivelarsi addirittura letale. Possiamo quindi dedurne che anche gli alimenti contenenti allergeni non dichiarati in etichetta siano da ritenersi Alimenti a Rischio. Tanto è vero che, se una società immette in commercio un prodotto alimentare con un allergene non dichiarato, il Food Safety Inspection Service dell’USDA, il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti d’America, considera il richiamo come un fallimento del sistema di sicurezza alimentare“.