Embolia polmonare da liquido amniotico (amnios), cos’è?
L’embolia polmonare da amnios è un evento molto raro che si verifica in stato di gravidanza avanzata, il liquido amniotico può provocare delle gravi reazioni nella donna durante o subito dopo il travaglio e il parto. É quello che successo a Marika Galizia, 27 anni, morta dopo il parto nel reparto di rianimazione dell’ospedale San Paolo di Savona, come si legge nella notizia riportata da blogsicilia.it.
Embolia polmonare da amnios, cos’è?
L’embolia polmonare da amnios è un evento molto raro e purtroppo ne conosciamo l’esito fatale in seguito ai decessi di giovani donne in stato di gravidanza che stanno per partorire come nel caso di Marika Galizia, donna di 27 anni, cui decesso è sopravvenuto durante la notte del 22 settembre.
Il presidente della Liguria Giovanni Toti ha chiarito: ‘[…]Si tratta di un evento molto raro, di cui ci aspettiamo un caso ogni 3-4-5 anni, la frequenza attesa nel mondo occidentale. Se coì fosse sarebbe un evento molto raro e farebbe parte dell’imponderabile”.
L’embolia polmonare da liquido amniotico si presenta con tachicardia un ritmo cardiaco irregolare, ipotensione e difficoltà respiratorie. Potrebbe smettere di respirare (insufficienza respiratoria) oppure potrebbe fermarsi il cuore (arresto cardiaco). Circa il 20% circa delle donne con embolia da liquido amniotico muore.
La coagulazione intravascolare disseminata è una complicanza comune. In questo disturbo, piccoli coaguli di sangue si formano nel torrente ematico, comportando emorragia diffusa con massiccia perdita di sangue. Sono necessarie cure di emergenza.
La diagnosi e il trattamento tempestivi dell’embolia da liquido amniotico sono essenziali. La diagnosi di questo problema avviene in base ai sintomi, soprattutto in presenza dei seguenti tre sintomi:
- Improvvisa difficoltà respiratoria
- Ipotensione
- Emorragia diffusa incontrollata
Il trattamento prevede trasfusioni di sangue e di suoi componenti. L’iniezione di un fattore di coagulazione del sangue (che contribuisce a far coagulare il sangue) può salvare la vita. Potrebbe rendersi necessaria l’assistenza respiratoria o farmacologica per favorire la contrazione del cuore.
Il neonato può essere partorito immediatamente mediante forcipe o ventosa ostetrica oppure con un parto cesareo. Tale parto non sembra migliorare o peggiorare gli esiti per la donna. Tuttavia, può consentire di salvare la vita del feto se questo è sufficientemente sviluppato da sopravvivere fuori dall’utero. [Fonte: Manuale MSD]