Edera velenosa: sintomi della reazione allergica e cosa fare
L’edera velenosa si trova principalmente in Nord America (Stati Uniti e Canada) ma anche in alcune zone dell’Asia.
Si tratta di una pianta che può assumere anche una forma cespugliosa (misura non più di un metro e mezzo). Le sue foglie assumono il colore rosso vivo in autunno e i suoi fiori, riuniti in grappoli, hanno un colore leggermente giallo verdolino.
Si riconosce anche dal suo frutto bianco carnoso e glabro, che può assomigliare a una pesca.
Sintomi dell’edera velenosa
Questa pianta prende il suo soprannome dalla sua resina. Infatti, una volta danneggiata, la pianta secerne una sostanza composta da urusciolo. È una molecola altamente lipofila che filtra sotto la pelle e si lega alle proteine del nostro corpo. Tutto ciò crea una reazione allergica negli esseri umani che può essere molto dolorosa. Attenzione: questa sostanza è oleosa, quindi è possibile entrare in contatto con essa indirettamente (se è presente su vestiti, attrezzi o peli di animali).
Nell’edera velenosa, i sintomi compaiono come vescicole (brufoli e vesciche) nell’area interessata e sono molto pruriginosi. Poiché la molecola è resistente al calore e molto volatile, può diffondersi all’interno del corpo e irritare il sistema respiratorio dell’individuo. Se succede, bisogna consultare subito un medico.
Generalmente è necessario attendere dalle 24 alle 48 ore dopo il contatto con la pianta affinché si avvertano i primi effetti. In casi estremi, compaiono dopo 8 ore nelle persone più sensibili e 2 settimane dopo in quelle più resistenti. Di solito, l’effetto svanisce da 2 a 5 giorni dopo la comparsa dei sintomi.
È importante notare che il primo contatto con la pianta non crea di solito alcun sintomo. Infatti, è quando il corpo incontra per la prima volta la molecola che la identifica e la assimila a una minaccia in modo che possa reagire ad essa in futuro. Pertanto, dal secondo contatto avviene la reazione.
Cosa fare per calmare il prurito dell’edera velenosa?
Esistono diverse azioni per rallentare o addirittura arginare il prurito causato dall’edera velenosa, purché l’intervento sia tempestivo.
La prima cosa che possiamo è lavare la zona della pelle interessata, sempre con acqua fredda. Se fatto direttamente dopo il contatto con la pianta, può aiutare a prevenire i sintomi chiudendo i pori della pelle per bloccare la maggior parte delle tossine.
Per alleviare il prurito, si raccomanda di applicare sulla pelle antisettici composti da calamina e bende. Anche le creme all’idrocortisone (farmaci antinfiammatori) possono aiutare a seccare le vesciche.
Attenzione all’uso degli antistaminici: evitare di utilizzarli sotto forma di creme che potrebbero provocare ulteriori reazioni allergiche a contatto con la tossina. Si può considerare l’uso di antistaminici per via orale per alleviare il prurito.