È vero che i nei non si toccano?
“I nei non si toccano”, quanti di voi hanno sentito dire questa affermazione? Eppure, è una frase che cela una immensa paura, quella di un intervento chirurgico che può condurre alla morte.
Molti dermatologi – ancora oggi – si ritrovano davanti a pazienti che non vogliono asportare i loro nei perché legati a questo mito. E per l’appunto, un mito lo è e da sfatare pure. Vediamo il perché.
“I nei non si toccano”?
Molti di voi che hanno vissuto gli anni ’70 hanno visto morire molte persone dopo l’asportazione di un ‘neo’. Attenzione, non sono morte in seguito all’asportazione del neo (che neo non era) ma successivamente alla rimozione di un melanoma cutaneo che deriva dalla trasformazione tumorale dei melanociti, alcune cellule che formano la pelle, erroneamente chiamati nei.
Le persone in questione sono morte semplicemente per una diagnosi tardiva e non per l’intervento chirurgico, l’aspettativa di vita era già ridotta. Anche se il melanoma non fosse stato asportato non sarebbe cambiato nulla.
In quegli anni la figura del dermatologo stava nascendo, era il medico di fiducia il ‘tuttofare’ e riconosceva il melanoma solamente quando erano presenti il sanguinamento, il prurito e l’ulcerazione.
La sensibilizzazione e l’educazione sanitaria erano ancora scarsi ed è normale che i familiari, i parenti e gli amici del paziente morto dessero la colpa del decesso all’asportazione del neo. Da qui nasce il detto: ‘i nei non si toccano’ e la paura dell’asportazione.
Questo spaccato di storia che abbiamo appena descritto ci racconta l’importanza che ha assunto negli anni la figura del dermatologo e soprattutto la rilevanza delle campagne di sensibilizzazione di un tema molto importante, la prevenzione primaria del melanoma cutaneo.
A tal proposito, vogliamo ricordarvi le caratteristiche di un neo che possono indicare l’insorgenza di un melanoma riassunte nella sigla ABCDE [Fonte: airc.it]:
- A come Asimmetria nella forma (un neo benigno è generalmente circolare o comunque tondeggiante, un melanoma è più irregolare);
- B come Bordi irregolari e indistinti;
- C come Colore variabile (ovvero con sfumature diverse all’interno del neo stesso);
- D come Dimensioni in aumento, sia in larghezza sia in spessore;
- E come Evoluzione del neo che, in un tempo piuttosto breve, mostra cambiamenti di aspetto.
Altri campanelli d’allarme che devono essere valutati da un medico sono un neo che sanguina, che prude o che è circondato da un nodulo o da un’area arrossata.
Il consiglio è quello di controllare periodicamente i vostri nei sia autonomamente che tramite una visita dermatologica e se necessario sottoporvi all’asportazione di un neo sospetto.
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