Dove si attaccano le zecche sul corpo umano?
Quando immaginiamo le zecche, il primo pensiero che corre alla mente è quello di un problema che riguarda i nostri amici a 4 zampe, cani in particolare. La situazione, però , è ben diversa da così. Le zecche, atropodi appartenenti al gruppo degli ixodidi, si attaccano anche al corpo dell’uomo.
Le infestazioni sono frequenti, per esempio, a seguito di passeggiate nell’erba alta. Dove, in generale, le zecche tendono ad attaccarsi? Scopriamo la risposta alla domanda nelle prossime righe di questo articolo.
Come sempre, il nostro invito è quello di contattare il tuo medico curante nel caso in cui dovessi avere delle incertezze in merito alle tue condizioni di salute.
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I luoghi preferiti dalle zecche
Dopo aver individuato l’ospite del cui sangue intendono nutrirsi, le zecche selezionano la zona del suo corpo dove attaccarsi. In linea di massima, i luoghi preferir da questi atropodi sono quelli caldi, umidi e non esposti.
Ecco perché, nella maggior parte dei casi, quando ci si chiede dove si attaccano ci si può rispondere chiamando in causa zone come l’inguine, le ascelle, la testa.
Quanto tempo rimangono attaccate?
Una volta chiarito dove le zecche tendono ad attaccarsi sul corpo dell’uomo, cerchiamo di capire quanto tempo, in media, rimangono lì. In questo caso, si può parlare di un’importante differenza rispetto ad altri parassiti. Le zecche rimangono attaccate molto di più, dai 2 giorni alla settimana.
Cosa fare quando ci si accorge di avere una zecca
Quando ci si accorge di avere una zecca, non bisogna lasciarsi prendere dal panico. Il rischio, così facendo, è quello che il parassita lasci i suoi artigli nella pelle. Bisogna procedere con metodo e, dopo essersi dotati di una pinzetta – va benissimo quella per la sopracciglia – tirare in direzione opposta rispetto a quella della cute.
Rimossa la zecca, è necessario disinfettare tempestivamente ma con delicatezza. In questo caso, infatti, c’è un obiettivo fondamentale da considerare, ossia il fatto di non creare ulteriori traumatismi alla pelle.
Perché non trascurare i morsi di zecca
Passeggiare in mezzo alla natura può rivelarsi un passatempo rigenerante per il fisico e per la mente. Dopo essersi dedicati a questo passatempo, soprattutto se si è camminato nell’erba alta, è bene controllare la presenza di zecche.
Come mai? Nella maggior parte dei casi, il morso della zecca non provoca alcun problema. In alcune circostanze, però, la saliva dell’atropode può trasmettere diverse patologie, tra cui la Borreliosi di Lyme. Questa malattia, descritta scientificamente per la prima volta nel 1975, se non trattata tempestivamente può provocare sintomi molto seri.
Come in tanti casi, anche in questo conta prima di tutto la prevenzione. Se possibile, quando si va a passeggiare è il caso di portare dietro uno spray repellente non solo per i propri amici animali, ma anche per se stessi.
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