Dormire poco o male non aiuta a ‘digerire’ le emozioni negative: la ricerca
È noto da tempo che il sonno di qualità è essenziale per avere una buona salute. Oltre a permetterci di ‘ricaricare le batterie’, il sonno ci permetterebbe anche di assimilare gli eventi trascorsi durante la giornata per andare avanti, per consolidare la memoria ma anche per mantenere in forma il cervello.
Cosa succede, però, nel cervello delle persone che non dormono o dormono poco? Uno studio dell’Istituto olandese di neuroscienze di Amsterdam è stato condotto sull’argomento e pubblicato sulla rivista Brain.
I ricercatori, usando la risonanza magnetica, hanno esaminato e confrontato l’attività cerebrale delle persone con l’insonnia e con il sonno regolare. I partecipanti, inoltre, hanno ricordato esperienze imbarazzanti risalenti a diversi anni.
Ebbene, come si apprende da PourquoiDocteur.fr, le scansioni hanno dimostrato che quando il gruppo degli ‘addormentati’ ha ricordato ricordi imbarazzanti e negativi, i circuiti cerebrali attivati erano “marcatamente diversi” da quelli attivi con i ricordi più recenti.
Una differenza che, però, non è avvenuta nel caso del gruppo degli ‘insonni’: quando essi hanno ricordato i ricordi negativi, i circuiti cerebrali attivati si sovrapponevano ai circuiti attivi. Le soprapposizioni si sono verificate soprattutto nella corteccia cingolata anteriore, che collega le parti del cervello coinvolte nell’elaborazione emotiva e cognitiva.
Ciò significa, in estrema sintesi, che le persone insonni avrebbero difficoltà a separare i nuovi ricordi da quelli vecchi. Infatti, secondo Rick Wassing, autore principale dello studio, “il sonno non aiuta ad alleviare il disagio emotivo nelle persone con l’insonnia”. Al contrario, le notti irrequiete possono persino peggiorarlo.
“La ricerca sul cervello ha mostrato che solo chi dorme bene trae beneficio dal sonno quando si tratta di dissipare le tensioni emotive“, ha concluso Wassing.