Dormire meno di 8 ore al giorno fa diventare ansiosi e depressi
Dormire meno di otto ore è collegato all'ansia e alla depressione. Lo sostiene una nuova ricerca.
Dormire meno di otto ore è collegato all’ansia e alla depressione.
Lo sostiene una nuova ricerca.
Gli insonni, infatti, sono meno in grado di superare i pensieri negativi rispetto a chi sta con gli occhi chiusi per un tempo sufficiente a ‘ricaricare le batterie’.
L’incapacità di annuire riduce anche la capacità delle persone di disimpegnarsi dalle emozioni negative.
Meredith Coles dell’Università di Binghamton ha dichiarato: “Abbiamo scoperto che le persone coinvolte nello studio hanno alcune tendenze ad avere pensieri bloccati in testa e i pensieri negativi gli rendono difficile disimpegnarsi dagli stimoli negativi a cui li abbiamo esposti“.
“Ci siamo resi conto nel tempo – ha aggiunto la Coles – che questo pensiero negativo ripetitivo è rilevante per diversi disturbi come l’ansia, la depressione e molte altre cose“.
I ricercatori hanno analizzato 52 adulti con “pensieri negativi ripetuti” (RNT).
Per RNT s’intende il centro di attenzione compulsivo su pensieri che causano tristezza, ansia e angoscia.
I partecipanti allo studio hanno dedicato diverse ore al sonno. Le interviste sono state effettuate per determinare i loro modelli di sonno.
I coinvolti allo studio hanno anche visto immagini destinate a scatenare una risposta emotiva, oltre a immagini neutre, mentre i ricercatori hanno monitorato i loro movimenti oculari.
I risultati hanno rivelato che un sonno insufficiente fa sì che le persone trascorrano più tempo a guardare le immagini negative dal punto di vista emotivo.
L’insonnia si traduce anche nel fatto che i malati non riescono a disimpegnarsi dalle immagini negative che vedono.
I ricercatori ora stanno portando avanti ulteriori studi per determinare come i tempi e la durata del sonno contribuiscono ai disturbi psicologici.
Ciò potrebbe consentire agli psicologi di potere trattare un giorno l’ansia e la depressione con terapie del sonno.
I risultati sono stati pubblicati sul Journal of Behaviour Therapy and Experimental Psychiatry.