Dispepsia funzionale: cos’è, cause, sintomi, diagnosi, trattamento

Da Beatrice Verga - 09/05/2020

Quando si parla di dispepsia funzionale, si inquadra una situazione molto fastidiosa. Nelle prossime righe, vediamo come si manifesta e come affrontarla.

Cos’è la dispepsia funzionale

Si parla di dispepsia funzionale in tutti quei casi in cui si presentano dei fastidi a livello della parte superiore dell’addome e non è presente una diagnosi conclamata di patologia. In molti frangenti, chi vive questa situazione utilizza la definizione ‘cattiva digestione’.

Cause

Le cause che possono portare all’insorgenza della dispepsia funzionale sono diverse. Prima di elencare le principali, ricordiamo come mai si utilizza il termine ‘funzionale’. Il motivo è legato al fatto che, pur non essendoci una diagnosi di patologia ufficialmente formalizzata, il paziente ha a che fare con delle alterazioni della funzionalità del suo organismo.

La dispepsia, che può manifestarsi con gonfiore addominale, nausea e vomito, è causata da fattori come l’ulcera gastrica, il batterio helicobacter pylori, l’assunzione di determinati medicinali, la condizione di obesità. Nella maggior parte delle situazioni, la problematica che stiamo descrivendo ha alla base delle cattive abitudini alimentari.

Diagnosi

La dispepsia funzionale si diagnostica tenendo conto di specifici criteri. Ecco quali:

Tendenza ad andare incontro a un senso di sazietà precoce quando si mangia
Sensazione di pienezza tale da rendere difficoltosa l’assunzione di porzioni non consistenti di cibo
Dolore epigastrico

Se il medico lo ritiene opportuno, si possono effettuare indagini per escludere patologie all’esofago.

Trattamento

Sono diverse le strade che si possono seguire per risolvere il problema della dispepsia funzionale. Tra queste è possibile citare l’assunzione di farmaci procinetici, ma anche di medicinali finalizzati a inibire le secrezioni gastriche.

Proseguendo con l’elenco dei farmaci che possono essere utilizzati per trattare la dispepsia funzionale, citiamo le benzodiazepine e gli antiacidi. Cruciale è anche correggere lo stile di vita, ‘lavorando’ per esempio sulla diminuzione dello stress e sulla regolarizzazione degli orari di consumo dei pasti.