Dichiarato morto, si sveglia in obitorio. Ecco cos’è successo
Un incubo. Un giorno ti addormenti e ti svegli per scoprire che sei in un obitorio in attesa di subire un'autopsia.
Un incubo. Un giorno ti addormenti e ti svegli per scoprire che sei in un obitorio in attesa di subire un’autopsia.
Ciò è davvero successo a un uomo, dichiarato morto domenica scorsa – 7 gennaio – dai medici.
Gonzalo Montoya Jiménez, detenuto in Spagna, è stato trovato svenuto nella sua cella due giorni fa, come raccontato dal quotidiano locale La Voz de Asturias. Poco dopo, è stato dichiarato morto da tre medici della prigione.
Il suo ‘cadavere’ è stato insaccato e poi trasferito all’obitorio presso l’Istituto di Medicina Legale di Oviedo, dove è stato preparato per l’autopsia. Anche la famiglia di Gonzalo è stata avvertita della sua morte.
Per fortuna, prima che l’autopsia fosse eseguita, il 29enne ha cominciato a mostrare segni di vita, notati dal team che stava preparando l’autopsia.
L’uomo è stato, quindi, trasferito nel reparto di terapia intensiva in un vicino ospedale dove si è ripreso. Al suo risveglio, Gonzales ha chiesto della moglie, autorizzata a fargli visita.
La domanda ora sorge spontanea: perché è stato dichiarato morto?
Secondo Informativos Telecinco, si ritiene che potrebbe essere stato un caso di catalessi, anche se non è stato ancora confermato. I sintomi della catalessi includono, infatti, rigidità, insensibilità e perdita di controllo muscolare, oltre al rallentamento delle funzioni corporee vitali (come la respirazione). È facile, quindi, pensare che qualcuno con i segni di catalessi sia morto.
La catalessia è di per sé un sintomo dell’epilessia, di cui Gonzales soffre.
Non è noto, però, se il personale medico della prigione fosse a conoscenza della sua condizione quando è stato dichiarato morto.
“Non posso commentare ciò che è successo all’Istituto di Medicina Legale, ma tre medici hanno notato i segni clinici della morte“, ha dichiarato a The Sun un portavoce del Servizio penitenziario spagnolo. “Quindi non è ancora chiaro al momento cosa esattamente sia successo“, ha aggiunto.
Essere scambiati per morti è un evento tutto sommato comune. Nel 2014, una donna polacca di 91 anni è stata dichiarata morta e si è svegliata all’obitorio, lamentandosi di sentire freddo. Nel febbraio dello stesso anno, in Mississippi (USA), un uomo di 78 anni ha cominciato a calciare all’interno della sacca in cui era stato rinchiuso.