Diagnosi sbagliata su un neo: 31enne muore per un cancro
Una tragica vicenda medica ha portato all’apertura di un’inchiesta per omicidio medico colposo nella città di Mirano, in provincia di Venezia. Jessica Foscarin è deceduta il 13 luglio 2022 all’interno dell’ospedale locale e ora il dottore dell’Ulss 3 che nel 2010 commise un errore diagnostico decisivo è stato iscritto come indagato. L’accusa sostiene che l’errore nella lettura di un esame istologico su un neo, effettuato quando Jessica aveva appena 19 anni, abbia avuto conseguenze fatali dodici anni dopo, a 31 anni.
Un Errore Fatale
L’errore cruciale riguarda la diagnosi del neo rimosso da Jessica nel 2010. In quel momento, il melanoma maligno presente sotto il neo fu erroneamente etichettato come benigno. Questo errore diagnostico ha escluso la necessità di trattamenti medici più mirati dopo l’operazione. Nel 2021, dopo che il vetrino contenente il campione era stato recuperato dagli archivi dell’ospedale dell’Angelo di Mestre, una corretta analisi classificò finalmente il tumore come maligno. Tuttavia, a quel punto, era ormai troppo tardi per intervenire. Nonostante i cicli di chemioterapia, Jessica, che aveva deciso di sposarsi, ha perso la sua battaglia contro il cancro.
L’Inizio del Dramma
Nel 2010, Jessica Foscarin aveva consultato il suo dermatologo per un neo sospetto al seno. L’operazione per rimuovere il neo fu eseguita e un esame istologico avrebbe dovuto determinarne la natura. Tuttavia, l’esito di questo esame fu erroneamente negativo, etichettando il neo come benigno. In seguito a questa diagnosi, nessun trattamento specifico fu prescritto, e l’operazione divenne un lontano ricordo.
La Scoperta Tardiva
Dieci anni dopo l’operazione, un nodulo comparve nello stesso punto. Una biopsia rivelò che si trattava di un tumore in fase di metastasi. Gli oncologi iniziarono a cercare l’origine della metastasi, ma non riuscirono a giungere a una conclusione chiara. Solo dopo l’analisi delle cartelle cliniche e dei ricordi, la mente tornò all’operazione al seno del 2010. La sospettata diagnosi errata fu confermata da una nuova analisi del vetrino, che finalmente rivelò la malignità del tumore cutaneo.
Inchiesta in Corso
L’errore diagnostico di cui Jessica è stata vittima è al centro di un’inchiesta che si trova in dirittura d’arrivo. Parallelamente, la famiglia della 31enne ha intentato una causa civile contro l’Ulss 3, chiedendo un risarcimento danni patrimoniali e morali per un valore superiore al milione di euro. Un’udienza in merito è già stata fissata per il prossimo marzo davanti al giudice civile di Venezia.
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