Diabete, verso la fine delle iniezioni di insulina?
Secondo il Ministero della Salute, in Italia i pazienti affetti da diabete di tipo 1 sono circa 300.000, un numero che è destinato ad aumentare. L’incidenza di tale malattia in tutto il mondo, infatti, è in continuo aumento.
Si tratta di una condizione metabolica che richiede alle persone di farsi un’iniezione di insulina più volte al giorno per ripristinare il livello di glucosio nel sangue.
Di recente, però, è stato somministrato un trattamento rivoluzionario a cinquanta pazienti diabetici all’ospedale universitario di Amsterdam (Paesi Bassi). Ciò permette alle persone trattate di stabilizzare la malattia e di dimenticare soprattutto le iniezioni di insulina fino ad ora essenziali per la loro salute.
I pazienti sono stati sottoposti a un intervento consistente nell’introduzione di un tubo che dalla bocca è arrivato all’intestino tenue, alla fine del quale c’era un piccolo palloncino riempito con acqua calda per bruciare la mucosa. Questa procedura ha così distrutto la mucosa dell’intestino tenue così da averne una nuova.
Ebbene, i livelli di glicemia delle persone interessate sarebbero rimasti stabili per quasi un anno nel il 90% dei casi. Pertanto, i ricercatori ritengono di avere scoperto un legame tra l’assorbimento dei nutrienti da parte della membrana mucosa e lo sviluppo della resistenza all’insulina, un ormone secreto dal pancreas che consente al glucosio di entrare nelle cellule del corpo.
“Grazie a questo trattamento, l’uso dell’insulina può essere ritardato o addirittura prevenuto. È promettente“, ha affermato Jacques Bergmam, professore di gastroenterologia ad Amsterdam. “In queste persone – ha aggiunto – abbiamo osservato un notevole miglioramento dei livelli di zucchero nel sangue un giorno dopo l’operazione“.
I ricercatori adesso ritengono che il trattamento potrebbe anche ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, insufficienza renale, cecità o intorpidimento delle mani e dei piedi, che sono tra le complicazioni del diabete.
Attualmente è in preparazione uno studio internazionale. Un centinaio di persone con il diabete 2 sono state reclutate: pazienti che non iniettano ancora l’insulina ma che seguono soltanto trattamenti medici.