Diabete e Ramadan: 4 consigli per evitare problemi di salute
Durante il Ramadan – il mese in cui gli islamici praticano il digiuno (dal 5 maggio al 4 giugno) – non si può mangiare durante il giorno. Per chi soffre di diabete, però, c’è una interruzione del ritmo del cibo e dell’assunzione dei farmaci antidiabetici.
Ciò può portare a ipoglicemia (basso livello di glucosio nel sangue) che, senza trattamento, può portare alla perdita di coscienza o alle convulsioni.
Ecco, quindi, alcuni consigli utili.
Idratazione
Non appena il digiuno si interrompe, è importante subito idratare il corpo:
- acqua a volontà;
- zuppe e brodi;
- infusi e tisane.
Si può anche consumare il caffè o il tè ma con moderazione perché queste bevande possono disturbare il sonno.
Monitoraggio
Il Ramadan non è vietato ai diabetici ma è meglio prevederlo 1 o 2 mesi prima. È, inoltre, importante monitorare attentamente la glicemia e non esitare a consultare immediatamente il medico in caso di problemi.
Dopo il Ramadan, potrebbe essere utile fissare un appuntamento per una consultazione controllo per modifiche eventuali al trattamento.
Alimentazione equilibrata
Al cibo dovrebbe essere prestata un’attenzione costante e puntare a una dieta equilibrata. Bisogna optare per il consumo di alimenti ricchi di zuccheri lenti come il grano, la semola e i fagioli durante il Sahour (il pasto prima dell’alba) così da stabilizzare i livelli di zucchero nel sangue.
Durante l’Iftar (il pasto serale), poi, ci può essere spazio per gli zuccheri veloci che aumentano rapidamente la glicemia (esempio: la frutta) e rallentano i carboidrati. È opportuno evitare i cibi troppo grassi, come i fritti.
Per quanto riguarda l’attività fisica, deve essere lieve (e le preghiere obblitatorie fanno parte dell’esercizio quotidiano).
Controllo dei valori della glicemia
Il digiuno è un fattore che può influenzare la glicemia. Per controllarla meglio durante il Ramadan, i diabetici sono invitati a compilare una tabella giornaliera del glucosio nel sangue. Le note saranno utilizzate durante le consultazioni mediche.
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