Depressione: cos’è, sintomi e come combatterla
Una visione della vita piena di ombre e sporadiche luci, un’angoscia che sembra non dare nessuna pace, le speranze sul futuro invisibili.
La depressione è un disturbo dell’umore invalidante che richiede un intervento precoce: se non curata può portare a gravi conseguenze per la vita.
Depressione: dai sintomi fisici alle ripercussioni psichiche
Una frase molto ‘popolare’ e ‘comune’, utilizzata spesso per non dire lo stato d’animo di tristezza che si sta attraversando è: “Sono depressa”, utilizzata erroneamente. Perché?
La depressione è un disturbo dell’umore che può avere un risvolto cronico in mancanza di un intervento precoce. La tristezza no, è un’emozione e come tale ha in genere una breve durata.
Secondo i dati riportati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) 350 milioni di persone al mondo soffrono di depressione e almeno 1 su 20 ne ha sofferto in passato.
E si stima che nel 2030 sarà la prima causa d’invalidità nel mondo.
Hai letto bene, causa d’invalidità: la depressione è un disturbo dell’umore invalidante che sconvolge la vita di chi la attraversa e delle persone che gli stanno vicino.
Percepire la perdita d’interesse per tutto ciò che si amava, la difficoltà a curare il proprio aspetto o la propria igiene personale, la stanchezza ed il sonno rendono ogni movimento difficile da attuare.
Una passeggiata ripida tra i crateri di un vulcano irrisolto che non riesce ad esplodere ma solo ad implodere dentro di sé: resta il pianto senza motivo.
La depressione può colpire a tutte le età e si manifesta maggiormente nelle donne, può svilupparsi lentamente o improvvisamente.
Le cause sono multifattoriali: biologiche, genetiche, ambientali, psicologiche.
Frequentemente, il primo campanello d’allarme è l’insonnia oppure possono essere dei disturbi fisici come la cefalea, disturbi articolari, debolezza muscolare.
I sintomi della depressione possano variare da un soggetto all’altro e non presentarsi contemporaneamente, potrà manifestarsi un episodio depressivo (transitorio) o un disturbo depressivo di durata maggiore.
Quando i sintomi compromettono la sfera bio-psico-sociale e l’adattamento e se ne presentano 5 o più per un periodo di 2 settimane, si parlerà di disturbo depressivo maggiore:
- Umore depresso per la maggior parte del tempo.
- Perdita d’interesse e piacere per le normali attività.
- Perdita di appetito (e di peso) o aumento del desiderio di mangiare (cibi dolci soprattutto).
- Disturbi del sonno (insonnia o ipersonnia).
- Rallentamento o agitazione psicomotoria (rallentamento movimenti o dell’eloquio, incapacità a stare fermi o rilassati, ripetuti movimenti del corpo).
- Senso di stanchezza, mancanza di energia.
- Concetto di sé negativo e perdita dell’autostima.
- Sentimenti di svalutazione o di colpa eccessivi o inappropriati.
- Ridotta capacità di attenzione o concentrazione.
- Indecisione o incapacità nel prendere decisioni.
- Pensieri ricorrenti di morte, idee di suicidio che possono tradursi in effettivi tentativi.
Come combatterla? Tipi di trattamento
Accettare di essere depressi o esprimere il proprio vissuto giornaliero può essere difficile; per questo è necessario rivolgersi ad un’equipe di specialisti che sapranno come ‘accogliere con cura’ e senza pregiudizi.
È il caso del trattamento psicoterapico, un approccio di fondamentale importanza che può aiutare a costruire gli ‘strumenti’ per ‘attraversare’ la marea senza annegare.
Nel caso in cui solamente la psicoterapia non sia sufficiente è possibile ricorrere ad un consulto psichiatrico: il trattamento d’elezione è costituito dai farmaci antidepressivi. I più utilizzati sono:
- antidepressivi inibitori della ricaptazione della serotonina (SSRI).
- Antidepressivi inibitori della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina (detti anche SNRI).
- Antidepressivi ad azione noradrenergica e serotoninergica specifica (NaSSA).
- Ed altri.
Sono le linee guida del National Institute for Health and Clinical Excelence (NICE) a definire i trattamenti elettivi per i disturbi depressivi: la psicoterapia interpersonale e la psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale.